Washington - Cyber-attacck, parte due: i russi avrebbero spiato anche Trump. Secondo la Cnn, gli stessi pirati informatici di Mosca che hanno violato i siti del partito democratico e della sua candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton, sostengono di aver rubato "informazioni personali e finanziarie compromettenti" sul presidente eletto Donald Trump.
BuzzFeed pubblica il documento "non verificato". Puoi scaricarlo QUI
La rivendicazione, stando al network televisivo, è in una sintesi di due pagine allegata al rapporto dei servizi segreti americani sulle interferenze russe, illustrato sia al presidente Barack Obama e sia al suo successore Trump. "Notizie false. Una totale caccia alle streghe" è stata la reazione via Twitter del presidente eletto.
Indagine in collaborazione con un agente britannico
All'indagine dell'intelligence avrebbe contribuito anche un ex agente britannico che gli 007 americani considerano affidabile. "L'Fbi sta indagando sulla credibilità e l'accuratezza di queste rivendicazioni - spiega la Cnn - che sono basate in primo luogo su informazioni da parte di fonti russe ma non ha confermato molti dettagli essenziali del promemoria su Trump".
Il direttore dell'intelligence nazionale James Clapper, il direttore dell'Fbi James Comey, il capo della Cia John Brennan e l'amministratore della Nsa (Agenzia per la sicurezza nazionale) avrebbero deciso di allegare il documento al rapporto classificato anche per mettere al corrente il presidente eletto sulle informazioni che circolano su di lui in seno ai servizi segreti.
Dal rapporto emergerebbero anche contatti frequenti tra rappresentanti di Trump ed intermediari del governo di Mosca durante la campagna elettorale. Le rivendicazioni russe sono state considerate informazioni talmente sensibili da non poter essere incluse nel documento reso pubblico ma solo in quello illustrato, oltre che ad Obama e a Trump, a 8 leader del Congresso, la cosiddetta "gang degli otto".
Anche il Gop nel mirino
Anche il Partito repubblicano è stato oggetto di cyber attacchi russi. Ne è certo Comey, pur precisando che si tratta di "penetrazione limitata". In una audizione davanti alla Commissione per l'intelligence del Senato, Comey ha assicurato che il Consiglio nazionale, il massimo organo deliberativo politico del partito, è stato bersaglio dei pirati informatici russi, nonostante le rassicurazioni in senso opposto fornite sia dal Gop che dal presidente eletto Donald Trump. Dopo questa rivelazione, il presidente a interim del Comitato nazionale democratico (DNC) Donna Brazile ha chiesto una inchiesta "esaustiva, indipendente e bipartisan".