Washington - Il presidente eletto Donald Trump non sta facendo dormire sono tranquilli ai dirigenti del complesso militare industriale statunitense. Dopo aver minacciato la Boeing di cancellare i piani per il nuovo 'Air Force One', ordinato dal predecessore Barack Obama perché troppo costoso (4 miliardi di dollari), aver spaventato Lockheed-Martin - primo fornitore del Pentagono - bocciando il controverso e costoso programma del caccia-bombardiere di V generazione F-35, se l'è presa con la più moderna e problematica nave da guerra della Marina americana: il cacciatorpediniere stealth Uss Zumwalt che sarebbe dovuto costare 1,5 miliardi di dollari ad unità, saliti ora a 4,2 miliardi a nave.
I problemi strutturali che affliggono lo Zumwalt - recentemente finito in panne in diretta mondiale nel canale di Panama dove sono dovuti intervenire i rimorchiatori per non farlo andare alla deriva e finire incagliato dopo aver imbarcato acqua - e il costo stratosferico lo fanno assurgere al candidato numero uno della lista dei tagli di Trump quando si insedierà alla Casa Bianca.
Che cosa è un cacciatorpediniere invisibile
Lo USS Zumwalt è il più grande e potente cacciatorpediniere (il modello di nave da guerra progettato con lo scopo di affondare altre unità) che grazie all'automazione richiede solo 142 marinai, meno della metà di una meno moderna unità della classe Arleigh Burke. Il suo profilo completamente 'chiuso' lo rende praticamente invisibile ai radar: benché sia lungo 185 metri la sua traccia è pari a quella di un peschereccio di 15 metri.
Prodotto dalla General Dynamics - altro colosso della Difesa - il suo programma di sviluppo è costato finora oltre 22 miliardi di dollari. Il progetto risale agli anni '90 e prevedeva la costruzione di 35 unità della classe Zumwalt. Solo tre settimane dopo l'ingresso in servizio del primo nel porto di Baltimora lo scorso ottobre, il Pentagono ha scoperto che di dover sospendere parte del progetto perchè ognuno dei missili con cui è armato, da solo costa 800.000 dollari. In generale, essendo un progetto iniziato negli anni '90, secondo gli analisti - benché all'avanguardia - è ormai obsoleto in un mondo di droni aerei, marini e sottomarini.
Trump ha comunque promesso di rafforzare la marina Usa, portandola dalle attuali 272 navi a 350. Ma punta soprattutto ad aumentare il numero delle grandi portaerei a propulsione nucleare, "il gioiello della corona", ora ferme a quota 10. Nei piani del presidente eletto saranno 12 entro il 2030.