Roma - L'ombra nera del Califfato torna a minacciare la 'Perla del Deserto'. Conquistata dallo Stato Islamico a maggio del 2015 e poi strappata dai russi ad ottobre, il futuro di Palmira, uno dei gioielli architettonici del Medio Oriente, potrebbe essere di nuovo a rischio dopo che i jihadisti dello Stato Islamico con un'operazione a sorpresa - come fecero in Iraq, dove dall'assediata Mosul arrivarono ad attaccare Kirkuk - sono rientrati nell'antica città carovaniera, di cui hanno già distrutto alcuni dei tesori più preziosi, ad oltre 160 km dalla loro capitale Raqqa. Una mossa che appare innanzitutto di valore simbolico, considerata l'importanza del sito archeologico iscritto dall'Unesco nel Patrimonio mondiale dell'Umanità.
"Ora occupano l'area nord-occidentale. Ci sono anche combattimenti nel centro della città", ha confermato il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman. La riconquista di Palmira era stato il primo grande successo delle truppe di Mosca attive in Siria al fianco del presidente Bashar al-Assad.
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