Montpellier (Francia) - Non è stato trovato alcun elemento che permetta di collegare l'omicidio commesso nella notte, in una residenza per religiosi vicino Montpellier, nel sud della Francia, al terrorismo islamista. Nonostante la proprietà del pensionato, situato a Monferrier sur Lez, nel dipartimento di Herault, sia la Società di Missionari Africani (una comunità di missionari cattolici europei, africani e asiatici), ha spiegato il procuratore, Christophe Barret assicurando che 59 delle 60 persone sono state tutte messe in salvo.
E' caccia all'uomo
Intanto continua la caccia all'uomo con decine di gendarmi e poliziotti in azione dalla notte scorsa. Definito "pericoloso" e tuttora in fuga, è stato identificato, ma Barret non ha voluto fornire ulteriori dettagli per non interferire nelle indagini. Nel corso di una conferenza stampa il procuratore di Montpellier ha aggiunto che "non si conoscono le motivazioni" dell'assassinio della donna, 54enne, uccisa con una pugnalata, ma che gli inquirenti privilegiano "una pista locale".
La ricostruzione
L'uomo, armato e incappucciato, ha fatto irruzione nella notte nella casa di riposo. E' stata una delle custodi, che era stata legata a imbavagliata, a riuscire a liberarsi, a dare l'allarme chiamando intorno alle 22:30 la Gendarmeria e raccontando di essere stata aggredita da un uomo. Quando gli agenti sono arrivati alla residenza, 'Les Chenes Verts', hanno trovato un'altra donna morta pugnalata, ma nessuno dei 59 residenti era stato ferito nè era stato aggredito. Secondo la ricostruzione, l'uomo era armato di un coltello e di un fucile a canne mozze. Barret ha assicurato che sono stati mobilitati mezzi importanti per trovare il fuggitivo, tra cui unità di forze speciali di polizia e gendarmeria e un elicottero che sorvola la zona dalla notte.