Strasburgo - Scambio di accuse fra Ue e Russia: secondo il Parlamento europeo, c'è il Cremlino dietro al tentativo di dividere l'unione Europea. Il presidente Vladimir Putin risponde sostenendo che l'Occidente sia in pieno degrado politico.
Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione in cui lancia un allarme sulla propaganda anti-europea da parte della Russia e dei gruppi del del terrorismo islamico. "La propaganda cerca di distorcere la verità, di suscitare paura, di instillare dubbi e di dividere l'Unione europea", si legge nella risoluzione, approvata con 304 voti a favore, 179 contrari e 208 astensioni. Per quanto riguarda Mosca, la risoluzione sottolinea che dopo "l'annessione della Crimea e l'aggressione all'Ucraina orientale, molti Paesi sono pienamente consapevoli della disinformazione e della manipolazione da parte della Federazione russa", ha detto la relatrice Anna Fotyga, una conservatrice polacca. "Anche questo rapporto, mentre era in via di preparazione, e' finito nel mirino di una propaganda ostile", ha aggiunto.
Vladimir Putin ha condannato la risoluzione: "L'aver preso queste decisione - ha detto Putin alla stampa, come riporta la Tass - significa che siamo testimoni di un evidente degrado, in senso politico, della democrazia nei paesi occidentali". Putin ha detto di aver appreso la notizia della risoluzione dai giornalisti, ma che sapeva che erano in corso discussioni sul tema. Il capo di Stato russo ha denunciato che mentre "tutti cercano di insegnare" alla Russia la democrazia, i parlamentari europei decidono per una politica di restrizioni "che non è il modo migliore" per affrontare le cose e "non corrisponde ai principi e alle norme della democrazia". "Mi auguro che il buon senso prevalga", ha proseguito, auspicando che la risoluzione non legislativa adottata oggi a Strasburgo, non porti a qualche grave limitazione. Il leader del Cremlino si è congratulato con le testate russe, nominate nella risoluzione del Parlamento europeo perché, a suo dire, svolgono il proprio lavoro in modo "attivo, efficiente e con talento".
La risoluzione - che chiede alla Ue di rispondere alla guerra di informazione lanciata anche dalla Russia - cita Russia Today, Sputnik ma anche il fondo Russky Mir e Rossotrudnichestvo tra le realtà impegnate in questa campagna di interferenza mediatica. Il documento si basa sul rapporto Ue sul contrasto alla propaganda condotta da paesi terzi e redatto dalla deputata polacca Anna Fotyga. Il rapporto accusa Mosca di mirare a instillare paura e divisione in Europa, attraverso la guerra d'informazione e il finanziamento a organizzazioni e parti di opposizione. A detta del direttore di Russia Today e Sputnik, Margarita Simonyan, la risoluzione di oggi "sferra un colpo diretto ad alcuni dei più autorevoli media russi e mira a porre fine alle loro attività in Europa".