Budapest - Il Parlamento ungherese, l'Orszaghàz, ha bocciato la proposta del governo del premier, il conservatore Viktor Orban, di emendare la Costituzione per bloccare la ricollocazione nel Paese di rifugiati senza il permesso delle autorità locali.
A ottobre, la sconfitta del referendum
In una seduta trasmessa in diretta tv, il governo magiaro non ha ottenuto l'appoggio degli altri partiti all'emendamento che puntava contro la proposta Ue di ripartire per quote nei 28 Paesi membri i migranti che arrivano nel continente.
Alla coalizione che sostiene Orban è sfuggito per due voti la maggioranza rafforzata di due terzi per far passare l'emendamento. La proposta di Orban non ha ottenuto il sostegno della sinistra ma neanche dell'estrema destra.
L'emendamento alla legge fondamentale era stato annunciato dopo che non era stato raggiunto il quorum nel referendum 'anti-quote Ue' del 2 ottobre. Votò soltanto il 43% degli aventi diritto. Favorevole allo stop ai migranti fu il 98%. Il quesito era così formulato: "Vuole che l'Ue possa prescrivere l'insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi anche senza il consenso del Parlamento ungherese?".