Roma - "Tante belle parole, ma come per Kyoto alla fine non succederà niente, l'accordo non si potrà applicare". E nel 2030 è probabile che il mondo boccheggerà, con 4 gradi in più di temperatura. Giampiero Maracchi, climatologo di fama internazionale, per anni direttore dell'Istituto di biometeorologia del Cnr e attuale presidente dell'Accademia dei Georgofili, si dice "assai pessimista" sull'accordo di Parigi che entra in vigore oggi, che prevede di limitare la crescita globale delle temperature a massimo due gradi entro il 2030.
"Dopo Kyoto - ricorda Maracchi - si spesero tante belle parole, poi i livelli di CO2 schizzarono comunque alle stelle, e ogni anno si è registrato il record come anno più caldo di sempre. Ora a Parigi le grandi potenze, comprese Usa e Cina, si impegnano a ridurre il riscaldamento globale di due gradi, che sarebbe molto importante. Ma bisognerebbe rivedere profondamente il sistema economico internazionale, i consumi, i trasporti, l'agricoltura, il manufatturiero. Una rivoluzione globale che nessun governo ha la forza di fare, la politica è troppo debole a vantaggio delle grandi multinazionali".
La previsione del climatologo è fosca: "A questi ritmi è probabile che in 15 anni avremo una temperatura media superiore di ben 4 gradi. Il che vuol dire sempre piu' eventi estremi, siccità, piogge intense, il clima andrà fuori controllo". (AGI)