Israele: Gentiloni "Unesco cambi, prossimo voto sarà no"

 Paolo Gentiloni - afp
Roma - "Se ad aprile ci verranno di nuovo presentate le stesse formulazioni" contenute nella risoluzione approvata dall'Unesco sui luoghi sacri di Gerusalemme, "passeremo dal voto di astensione al voto contrario": il cambiamento di linea dell'Italia è stato confermato dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso di un question time alla Camera in cui ha chiesto che l'agenzia Onu cessi di essere "cassa di risonanza dei conflitti politici".
La risoluzione dell'Unesco "non è novità di quest'anno", ha ricordato il titolare della Farnsina, "ma si propone due volte l'anno dal 2010. Dal 2014 contiene le formulazioni che negano le radici ebraiche per i monumenti".
Sullq questione era intervenuto con forza il premier, Matteo Renzi, che a margine del Consiglio europeo a Bruxelles aveva definito "un errore" l'astensione italiana.
"La diplomazia italiana - ha sottolineato il titolare della Farnesina - non è mai stata indulgente con queste posizioni, perché quale che sia la discussione su Gerusalemme, e sull'accesso ai luoghi santi, queste tensioni non giustificano in alcun modo l'utilizzo di quelle formulazioni".
Gentiloni ha chiesto un cambiamento da parte dell'agenzia Onu per l'Educazione, la Scienza e la Cultura: "Credo che dobbiamo lavorare affinché l'Unesco faccia l'Unesco. Non possiamo accettare l'idea che invece di concentrarsi sulla tutela del patrimonio culturale, diventi cassa di risonanza di conflitti politici".
NUOVA RISOLUZIONE ALL'UNESCO
Intanto si è appreso che il Comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco ha approvato una nuova risoluzione che nega il legame millenario tra gli ebrei e i luoghi sacri di Gerusalemme. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz. La risoluzione si è svolta a scrutinio segreto ed è passata con 10 voti a favore, 2 contrari e 8 astenuti. Uno dei 21 Stati membri del Comitato era assente. Nella risoluzione si fa riferimento ai luoghi sacri con i soli nomi musulmani, e, come nella precedente, approvata la settimana scorsa, denuncia i "danni materiali" perpetrati da Israele.
Dura la reazione su Twitter del portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Emmanual Nahshon: il nuovo voto e' "spazzatura", ha scritto. "L'ambasciatore israeliano nell'organismo ha gettato il testo nel bidone della spazzatura", ha aggiunto
GENTILONI INCONTRA LA COMUNITA' EBRAICA
Gentiloni ha ricevuto alla Farnesina una delegazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, guidata dalla presidente Noemi Di Segni. Si e' trattato, ha detto Di Segni, "di un incontro positivo e costruttivo" nel corso del quale il titolare della Farnesina ha fornito "rassicurazioni", alla luce del voto con cui l'Unesco il 18 ottobre scorso ha negato l'ebraicità del Monte del Tempio, il sito di Gerusalemme che per gli arabi è la Spianata delle moschee. "Siamo certi", ha aggiunto Di Segni, "che d'ora in poi in sede Unesco e nelle altre istituzioni internazionali i nostri rappresentanti faranno registrare un deciso cambio di rotta. In questi tempi di grave minaccia alla sicurezza e ai piu' fermi valori dell'integrazione europea e di radicamento del fondamentalismo islamico, come ha sottolineato il ministro, la politica estera deve svolgere la sua seria azione. L'Italia ha tutte le potenzialita', oltre che il dovere, di essere un punto di riferimento credibile anche per le altre grandi nazioni d'Europa e del mondo". (AGI)
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