di Fabio Greco @fabiogreco
Roma - "Be a martian!". Alla luce dell'ultimo annuncio di Barack Obama non sembra più un gioco artistico la carrellata di locandine vintage con cui l'estate scorsa la Nasa chiamava a raccolta "pionieri, contadini, insegnanti" per la colonizzazione di Marte. Se il presidente americano può indicare nel 2030 la data entro cui gli umani sbarcheranno sul Pianeta Rosso, tutto ciò è frutto del lavoro che lo stesso Obama ha riconosciuto nell'articolo pubblicato sul sito di Cnn ricordando che le compagnie private che oggi vendono viaggi su Marte devono ringraziare "il lavoro sul terreno fatto da uomini e donne" dell'agenzia spaziale più famosa e importante del pianeta.
Questi, a loro volta, non perdono il senso dell'umorismo mischiando nel sito web serissime descrizioni del loro lavoro e splendide immagini a espressioni dell'arte grafica della quale le locandine sono un prodotto godibilissimo: si va dalla "ricerca di esploratori", illustrata da un astronauta che si arrampica nel mezzo della Valles Marineris (scoperta nella zona equatoriale del Pianeta Rosso), a quella di "contadini", raffigurata da un colonizzatore che, pala alla mano, ricorda il Matt Damon che in "Sopravvissuto-The Martian" tenta di far crescere patate in una serra.
Il cinema vola su Marte, da Flash Gordon a Matt Damon
A chiudere la carrellata arriva, e non potrebbe essere altrimenti per un invito (pur giocoso) all'arruolamento, lo 'zio Sam': non ha la barba colui che invita a unirsi all'impresa e non dice "Io voglio te" (come nel manifesto originale del 1917, per reclutare soldati da inviare in guerra) ma uno scafandro e una tuta spaziale, e la sua esortazione e' meno guerresca, pur levando l'indice verso chi legge: "Abbiamo bisogno di te". (AGI)