Roma - In Libia Eni tiene alta l'attenzione "come sempre" sulla sicurezza e la "produzione di gas prosegue". Cosi' l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha risposto ai giornalisti dopo il rapimento dei due italiani nel sud del paese. Parlando a margine del convegno 'The future of energy. Towards a sustainable developmemt', il manager ha spiegato che in Libia "la produzione di gas continua come sempre, con un grande utilizzo per il domestico. Siamo sopra 300mila barili" al giorno. "Il tema della sicurezza e' sempre ad un livello altissimo di attenzione. E' chiaro che siamo assolutamente attenti, tutti i nostri lavoratori sono libici, il che non implica minore attenzione o sicurezza. Speriamo che questa vicenda possa andare a buon fine ma non posso dire molto perche' non ne so molto. Non sono nostri dipendenti. L'attenzione e' massima e rimarra' massima", ha concluso.
Descalzi, sfida futura fornirla a chi è senza accesso
Descalzi ha poi osservato a margine del convegno: "Turkish Stream non ci interessa. Non ci interessa partecipare alla realizzazione di pipeline. Non siamo una compagnia che fa trasporto di gas che non e' nostro". E sulla produzione commerciale di Kashagan, il giacimento kazako, ha riferito: "partirà a ottobre come ha detto il gruppo KazMunaiGas e questo vuol dire che la produzione commerciale che e' contrattualmente di 75 mila barili al giorno quest'anno sara' raggiunto". Dopo di che, ha aggiunto, "ci sara' una graduale crescita che ci portera' nei prossimi 4-5-6 mesi ad aumentare la produzione fino a quella che dovra' diventare la produzione massima. Non sto qua a dire in quanti mesi raggiungeremo il picco. Sono uno shareholder", ha sottolineato precisando che il "picco e' di 370mila barili al giorno".(AGI)