Rimini - "Aleppo rischia di morire". E' il drammatico appello lanciato dall'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan De Mistura, dal palco del Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. Aleppo, ha aggiunto il diplomatico, "e' il simbolo dell'orrore di questa interminabile guerra di 5 anni", una citta' che, prima dello scoppio del conflitto, era "assolutamente meravigliosa, ricca di moschee e chiese di tutte le confessioni presenti nella regione". Oggi, invece, "a parlare laggiu' sono le bombe, i razzi, le bombole a gas, i cecchini e i mortai".
VIDEO - Il bambino salvato dalle macerie dopo i raid su Aleppo
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono 333 i civili uccisi in 3 settimane di devastanti bombardamenti ad Aleppo, di questi, 165, tra cui 49 bambini, sono morti nei quartieri occidentali della citta', mentre altri 168 sono rimasti uccisi nei bombardamenti delle forze del regime e nei raid russi sui quartieri orientali. In una settimana di feroce battaglia ad Aleppo sono morti 108 combattenti tra ribelli e soldati governativi. Secondo il bilancio fornito dall'Osservatorio, 61 delle vittime sono ribelli, in gran parte appartenenti a gruppi islamisti, tra i quali c'e' Abuleil al Tunsi, comandante militare del gruppo Ansar al Islam. Tra le fila dei governativi si contano invece 47 morti tra soldati dell'esercito e miliziani, tra i quali ci sono 16 ufficiali. Sale invece a 442 civili, tra cui 97 minorenni e 54 donne, il numero delle vittime civili dall'inizio, il 31 luglio, dell'escalation.
"Jet russi hanno ucciso più civili dell'Isis" - Dall'inizio del loro salvifico (solo per Bashar Assad) intervento militare in Siria, lo scorso 30 settembre, i russi hanno ucciso piu' civili di Isis, scrive il britannico Times citando l'Osservatorio siriano per i diritti umani secondo il quale sotto le bombe dei caccia e dei bombardieri di Mosca hanno perso la vita 2.704 civili mentre nello stesso periodo Isis ne ha massacrato 2.686.
Intanto, aerei da guerra siriani stanno continuando a sorvolare la citta' di Hasakah (nella punta nord-orientale del Paese), controllata dai curdi filo-americani, malgrado ieri jet Usa siano intervenuti proprio per proteggere le forze curde, bombardate ieri dagli aerei di Damasco con il rischio di colpire le forze speciali di Washington presenti nella zona. Caccia americani si sono levati in volo quando e' giunta una richiesta di intervento dai commandos sul posto. Non appena hanno raggiunto la zona i jet siriani si sono dileguati. Finora si sono limitati, a partire da stanotte, a sorvolare l'area senza sganciare alcuna bomba ma il rischio di uno scontro diretto tra aerei da guerra di Washington e Damasco, seppur remoto, resta. Il tutto con i russi, alleati di Assad, che finora si sono limitati a guardare senza farsi coinvolgere nella disputa ma sottolineando di non aver propri aerei da guerra impegnati nell'area. (AGI)