Roma - "Sembra la fine del mondo, le bombe e i colpi di arma da fuoco sono incessanti, di giorno e di notte. Dalla periferia di Damasco sentiamo il fragore dei colpi, che prima sentivamo prevalentemente di notte, adesso continuamente, senza tregua. E anche qui la situazione e' molto tesa, ci sono posti di blocco ovunque". Queste le parole dello staff in Siria dell'Ong bolognese GVC, raggiunto stamattina via Skype. Dallo scorso 6 agosto ad Aleppo le ostilita' sembrano aver raggiunto, se possibile, un grado di violenza ancora piu' estremo. La citta' e' circondata, ed e' di fatto diventata una trappola mortale per la popolazione civile sotto assedio.
"I nostri colleghi che vivono e lavorano ad Aleppo - spiagano dalla Ong - ci raccontano che in questi giorni non possono nemmeno muoversi nelle aree in cui ci siamo sempre mossi, ad ovest della citta', che prima erano accessibili. 'Siamo intrappolati in citta', non c'e' via di fuga e non possiamo muoverci. Sta iniziando a mancare tutto, e da 4 giorni non c'e' piu' acqua'. Da quando il fronte si e' spostato anche nella zona Al Hamadaniah, dove risiede il maggior numero di rifugiati interni, in molte aree non si puo' piu' andare, per i colpi continui o perche' vengono bruciate le gomme della macchine per nascondere gli obiettivi. Aleppo e' immersa nel fumo. In piu' e' chiusa anche la strada da Damasco. Non arriva niente, non c'e' carne, non c'e' frutta, non c'e' carburante. E i prezzi di quel poco che c'e' sono alle stelle". (AGI)