Roma - L'Italia è stata duramente colpita dall'attentato di giovedi' scorso a Nizza: al termine delle operazioni di identificazione degli 84 morti, sono 6 i nostri connazionali vittime della furia omicida di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il 31enne tunisino che ha seminato morte lanciandosi a bordo di un camion contro la folla sul lungomare di Nizza. La risposta di tutti il Paese "deve essere forte", ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Carla Gaveglio, 47 anni, di Piasco (Cuneo); Maria Grazia Ascoli, 79enne di Milano; Angelo D'Agostino, 71 anni e Gianna Muset, 69, coppia di Voghera (Pavia): questo l'elenco ufficializzato stamani dalla Farnesina, a cui si aggiungono Mario Casati, novantenne marito di Maria Grazia residente a Milano, originario della Brianza, e un 20 studente universitario italo-americano di madre italiana, nato a Milano e residente in California. Le famiglie stanno ricevendo tutta la necessaria assistenza da parte del personale del consolato italiano e dell'Unita' di Crisi.
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Della coppia di Voghera non si avevano notizie dalla notte dell’attentato. Si erano recati a Nizza per festeggiare il pensionamento dell’uomo. Con loro a passegiare sul lungomare Promenade des Anglais c’era una coppia di amici, Mario Casati (90enne) e Maria Grazia Ascoli (79enne), entrambi morti.
Mentre Carla Gaveglio, 47enne casalinga di Piasco (Cuneo), si trovava nella città francese con la figlia Matilde e il marito Pietro Massardi che si sono salvati. Pietro l’ha cercata disperatamente dalla notte del 14 luglio. Poi il tragico epilogo.
È stata confermata anche la morte di Nicolas Leslie, 20enne studente italo-americano che si trovava a Nizza per un programma di scambio universitario. Il giovane era nato a Milano da madre italiana (Paola) e la sua famiglia, ricostruisce il New York Times, si era trasferita in California quando era bambino. Cresciuto a Del Mar, località balneare a nord di San Diego, era un esperto surfista e appassionato di immersioni, sport a cui era stato avviato sin da quando aveva 5 anni e a 16 anni era diventato istrutture di kite surf. Studente dell'Universita' di Berkeley al terzo anno. Si stava laureando in Scienze ambientali ed era anche stato ammesso alla Haas School of Business per il prossimo anno scolastico. Proprio per questo motivo era in Francia per seguire il programma Entrepreneurship and Innovation in Europe della Berkeley. Per giorni non era comparso nella lista dei feriti nè dei dispersi. "Abbiamo saputo che nostro figlio è stato colpito dal camion ed è morto sul colpo", ha detto il padre, Conrad. "L'Oceano era la sua seconda casa. Aveva un elenco dei tipi di squali, 12, che aveva visto durante le immersioni".
"Il terrorismo vorrebbe costringere ciascuno di noi in una bolla di preoccupazione, di incertezza, di inquietudine. La risposta di tutto il Paese deve essere forte", ha affermato Renzi. "Oggi - ha aggiunto - l'Italia piange. Vorrei che tutti insieme oggi mandassimo un pensiero caro agli italiani, che hanno perso la vita a Nizza, insieme con tutti gli altri che sono stati falciati via. Vorrei che pensassimo che il modo migliore per ricordare le vittime del jihadismo sia quello di vivere con ancora piu' intensita'".
Sono ancora 19 le persone in lotta con la morte. Fanno parte dei 70 feriti ricoverati. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha voluto rinnovare "l'appello alle comunita' islamiche fatto dopo la strage di Dacca: terrorismo e islam non sono la stessa cosa ma sono le comunita' islamiche nel nostro paese che devono aiutare a farlo capire". Il titolare della Farnesina ha poi sottolineato che "la pressione militare sull'Isis in Iraq e in Siria non favorisce gli attentati in Occidente".
In Francia intanto resta alta la minaccia terroristica: nella notte tra domenica e lunedì un 23enne conosciuto dai servizi segreti per la sua radicalizzazione è stato arrestato e nella sua abitazione a Boissy Saint Leger, comune del Dipartimento della Valle della Marna, nella regione di Parigi (Ile-de-France) sono stati trovati esplosivi, mentre sul cellulare aveva l'immagine di una bandiera dell'Isis. L'uomo lavorava come tassista privato (NCC). In casa aveva 2 candelotti di dinamite, cavi e detonatori che secondo gli investigatori erano in condizioni di esplodere e un documento di identità rubato.
La pista italiana - E' stata aperta a Bari un'indagine su alcuni esponenti di origine tunisina che vivono nel territorio barese, uno dei quali sarebbe stato in contatto con uno dei 7 indagati in Francia, vicini all' attentatore di Nizza Mohamed Lahouaieij Bouhlel. Se ne sta occupando la Digos della questura di Bari su impulso del Ministero degli Interni che avrebbe ricevuto una informativa in tal senso dagli investigatori francesi che stanno cercando di ricostruire tutti i contatti dell'uomo che ha compiuto la strage nella cittadina francese e degli altri sette indagati in Francia.
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In Procura il fascicolo è sul tavolo del procuratore aggiunto Roberto Rossi, già magistrato antimafia che sta coordinando tutti gli altri numerosi filoni di indagine su passaggi sospetti dal Porto di Bari che con le sue linee di collegamento con Montenegro, Albania e Grecia, con l'intenso traffico passeggeri e merci provenienti dal Levante, si presta ad essere porto di transito per cellule dell'estremismo islamico. Da tempo l'attenzione degli inquirenti e degli apparati di sicurezza è ai livelli più elevati, come peraltro testimoniato dalle diverse visite del Ministro degli interni Angelino Alfano, nelle passate settimane. (AGI)