Dacca - I terroristi che hanno ucciso venti persone in un ristorante di Dacca non appartenevamo all'Isis ma "erano membri di Jamaeytul Mujahdeen Bangladesh", un gruppo estremista che "non ha legami con lo Stato islamico". Ad affermarlo e' il ministro dell'Interno bengalese, Asaduzzaman Khan. Jamaeytul Mujahdeen Bangladesh e' bandito da almeno dieci anni nel Bangladesh, il cui governo continua a negare la presenza dell'Isis sul proprio territorio. Il settimo componente del commando e' in queste ore interrogato dall'intelligence del paese. I miliziani, ha aggiunto il ministro, non provenivano da fasce sociali povere bensì da famiglie ricche, ed erano in possesso di istruzione universitaria. "Nessuno di loro e' stato istruito in una madrasa", ha spiegato Khan, riferendosi alle scuole islamiche. Sul perché fossero diventati estremisti, Khan ha risposto: "Ormai e' diventata una moda" esserlo.
In particolare, il governo punta il dito contro un gruppo jihadista locale, collegato all'opposizione e manovrato dai servizi segreti pakistani. Il capo della polizia locale, Shahidul Hoque, ha detto che gli inquirenti stanno esaminando l'ipotesi di "collegamenti internazionali" e ha aggiunto che ci sono sospetti su "membri importanti dell'JMB", Jamaeytul Mujahdeen Bangladesh, gruppo jihadista locale messo al bando da una decina di anni, legato all'opposizione al governo, Jamaat e-Islami e all'ISI, i servizi pakistani. Secondo un altro esponente del governo, che ha parlato con l'emittente NDTV, i terroristi la notte del massacro scaricavano le immagini efferate su Internet, di cui hanno approfittato gli uomini dell'Isis in Siria e Iraq per rivendicare la paternità dell'azione. "Avevano cellulari e portatili, che utilizzavano per scaricare le sanguinose immagini", ha detto HT Imam, stretto collaboratore della premier Sheikh Hasina. "Sono state utilizzate dall'Isis e da altri per la rivendicazione". "Le connessioni tra l'ISI pakistano e Jamaat sono ben note, vogliono defenestrare l'attuale governo".
Terroristi ricchi rampolli, niente studi in madrase
Lunedì a Dacca la commemorazione per le vittime
Nella strage sono rimasti uccisi nove italiani.Solo un nostro connazionale presente nel locale, Gianni Boschetti, è riuscito a fuggire dal giardino, mettendosi in salvo. Un decimo italiano che mancava all'appello è risultato poi non essere presente nel ristorante. Le vittime dell'attacco sono in tutto 20, fra cui sette giapponesi e un americano. Alcuni degli ostaggi sopravvissuti (13 sono stati messi insalvo dal blitz delle forze di sicurezza bengalesi che ha messo fine all'azione dei terroristi), sono stati risparmiati - hanno raccontato - perché conoscevano versi del Corano, mentre altri sono stati torturati. "Gli assalitori non si sono comportati male con i connazionali del Bangladesh - ha riferito uno degli ostaggi sopravvissuti ,Rezaul Karim - controllavano la religione, chiedevano a ognuno di recitare versi del Corano. Quelli che sapevano recitarli venivano risparmiati, gli altri torturati". Secondo il generale Nayeem Ashfaq Chowdury, capo delle operazioni militari, gli ostaggi sono stati uccisi colpi di armi affilate, probabilmente di machete. (AGI)