Ankara - Un nuovo attacco dinamitardo insanguina la Turchia dopo l'attentato di ieri a Istanbul che ha causato la morte di 12 persone e il ferimento di altre 42. Un caricata con mezza tonnellata di esplosivo è saltata in aria uccidendo 4 persone, davanti a un commissariato della cittadina di Midyat nella provincia sud-orientale di Mardin, ad una cinquantina di km dal confine siriano. Tra le vittime ci sarebbe anche una poliziotta in stato interessante. Gli altri 3 morti sono un'altra agente di polizia e due civili, mentre i feriti sono una trentina. L'attentato, non rivendicato, è stato nuovamente attribuito, da parte delle istituzioni turche al Pkk. "Li combatteremo nei centri urbani come nelle aree rurali con determinazione" ha detto oggi il premier Binali Yildirim. Ieri l'attentato a Istanbul, non lontano dall'Università di Beyazit e dall'area turistica del Gran Bazar, già afflitta negli ultimi mesi da una crisi del turismo. Il presidente Erdogan ha giurato "una lotta senza sosta al terrore". Per "l'organizzazione terroristica" Pkk "colpire le grandi città" come Istanbul "non è una novità" ha affermato Erdogan dopo aver visitato i feriti dell'attentato.
La pista che si segue è quella del Tak. I Falconi della libertà del Kurdistan, gruppo radicale dissidente del Pkk che, dopo anni di silenzio, è tornata a colpire a dicembre, quando sparo' due colpi di mortaio contro l'aeroporto di Sabina Gokcen uccidendo una persona, prima di colpire ad Ankara, l'ultima volta il 13 marzo, causando 37 vittime civili. L'attentato di oggi richiama quello avvenuto sempre nella capitale lo scorso 17 febbraio, quando i morti furono 28, ma con modalità estremamente simili a quelle odierne. Ad essere preso di mira fu un convoglio dell'esercito ad appena 300 metri dal comando generale delle forze armate turche. L'attacco è avvenuto mentre a Istanbul si celebravano i funerali dell'attentato di ieri, a cui hanno partecipato anche il premier Yildirim, l'ex presidente Abdullah Gul e il leader dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu. Conto quest'ultimo ha protestato un gruppo di persone presenti, accusandolo di sostenere le politiche dei curdi. Il portavoce della presidenza Ibrahim Kalin, ha ribadito ai media locali che l'Ue non puo' chiedere alla Turchia "misure che limitano la sua capacità di combattere il terrorismo", riferendosi alla legge che Bruxelles chiede di mmorbidire (perchè consente di perseguire penalmente la stampa contraria) per sbloccare la disputa sulla liberalizzazione dei visti. Ancora una volta Kalin ha accusato Bruxelles di "ipocrisia" e di applicare due pesi e due misure contro i gruppi terroristici. "Questi due ultimi attentati - ha avvertito Kalin - rafforzano la nostra determinazione a resistere alle richieste dell'Ue". (AGI)