Londra - Un 15enne canadese potrebbe aver scoperto una città maya dimenticata utilizzando foto satellitari e costellazioni. William Gadoury, un ragazzino del Quebec appassionato dell'antica civiltà, ha ipotizzato che i maya scegliessero la localizzazione delle città in base alle costellazioni. "Non riuscivo a capire perché le città maya sorgessero lontano da fiumi, in terre sperdute o sulle montagne". E ha scoperto che ben 117 città maya sono allineate esattamente con le stelle, e tanto più le stelle sono luminose, tanto piu' grandi risultano le città.
Ma a quel punto William si è fatto dare dalla Agenzia spaziale canadese le immagini satellitari scattate dopo un incendio nel 2005. E studiando la mappatura delle stelle, ha scoperto una città di cui non si sapeva l'esistenza sulla base di una costellazione di tre stelle: le tracce sono proprio dove la terza stella della costellazione indicava che dovessero essere. Le immagini satellitari, confrontate con Google Earth, hanno mostrato strutture, faticosamente visibili sotto la fitta cappa della vegetazione della giungla, che sembrano frutto del lavoro dell'uomo; una foto mostra una rete di strade e un grande quadrato che potrebbe essere una piramide: "Un quadrato non è naturale, è in gran parte artificiale e difficilmente può essere attribuito a fenomeni naturali", ha confermato Armand La Rocque, dell'Università di New Brunswick, al quotidiano britannico l'Independent.
Il ragazzino ha battezzato la città, che è ancora da esplorare nella giungla dello Yucatan, K'aak Chi, ovvero Bocca di Fuoco. La zona è difficile da esplorare per via della fittissima vegetazione. Ma la scoperta di William potrebbe portare gli archeologi a scovare altre città maya utilizzando la stessa tecnica. (AGI)