Bruxelles - La Commissione europea ha dato il suo via libera all'estensione per un ulteriore periodo di sei mesi alla reintroduzione dei controlli alle frontiere di 5 paesi dell'area Schengen. Si tratta di Austria (al confine con la Slovenia e con l'Ungheria), Germania (al confine con l'Austria), Danimarca (al confine con la Germania), Svezia (nei porti della Police Region South e al ponte Oresund) e Norvegia (nei porti collegati con Danimarca, Svezia e Germania). La decisione, "in linea con il codice delle frontiere Schengen", e' motivata dal fatto che "nonostante i progressi fatti dalla Grecia" nella gestione dei flussi, "non tutte le carenze identificate sono state risolte alla scadenza dei tre mesi" fissati. La Commissione conferma comunque il suo obiettivo di ritornare "a un funzionamento normale dell'area Schengen" e di "eliminare tutti i controlli ai confini interni" entro la fine del 2016.
La Commissione ha inoltre proposto di concedere la rimozione parziale dell'obbligo di visti per i cittadini turchi che intendono entrare nel territorio di Schengen. La decisione e' stata presa dal collegio dei commissari riunito oggi a Bruxelles, come tutti i mercoledi'. Dall'esecutivo comunitario e' arrivato il via libera politico, dato che il governo di Ankara ancora non ha soddisfatto tutti i 72 criteri necessari per la liberalizzazione dei visti.
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Restano ancora cinque condizioni cui conformarsi, ma e' stato ritenuto comunque di premiare gli sforzi della repubblica turca, a cui saranno concesse prime parziali aperture con l'abolizione dell'obbligo dei visti per alcune categorie di cittadini quali studenti, turisti, e uomini d'affari che staranno su suolo europeo per non oltre 90 giorni. (AGI)