Il Cairo - Il presidente della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf), Ahmed Abdallah, rischia la pena capitale nel caso in cui venga processato e condannato. Lo ha detto il suo avvocato, Mohamed al Helow,al sito web "al Mesryoon". La procura di Heliopolis, a est del Cairo, ha ordinato ieri altri 15 giorni di custodia cautelare per Abdallah, la cui Ong si occupa delle sparizioni forzate in Egitto e offre servizi di consulenza alla famiglia di Giulio Regeni. In precedenza era stata diffusa la notizia che l'attivista dovesse rimanere in carcere per "soli" quattro giorni. Su Abdallah pendono i nove reati previsti dalla severa legge anti-terrorismo, che include istigazione alla violenza per rovesciare governo e Costituzione; attacchi contro polizia con intenti terroristici; adesione a gruppo terroristico; promozione di attentati terroristici e di crimini su Internet.
La procura egiziana ha inoltre chiesto "informalmente" ad Abdallah dei suoi rapporti con la famiglia di Giulio Regeni. Lo ha detto l'avvocato Anas Sayed, esponente di "Ecfr". "So che ad Abdullah è stato chiesto dei suoi rapporti con la famiglia Regeni in un colloquio informale, a prescindere dalle indagini contro di lui sulle presunte violazioni della legge anti-terrorismo", ha detto l'avvocato della Ong che offre servizi di consulenza ai legali della famiglia del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo.(AGI)