Brasilia - La Camera dei deputati del Brasile ha aperto la strada all'impeachment della presidente Dilma Rousseff, che adesso rischia il mandato. E nelle strade, migliaia di brasiliani hanno festeggiato al grido di 'Fora Dilmà, con fuochi d'artificio e cacerolazos, i rumorosi 'concertì eseguiti percuotendo le 'cacerolas', le pentole). Il Parlamento ha approvato con 367 voti (25 in più dei 342 necessari, i due terzi) contro 137 la sconfitta del governo (7 astensioni e due deputati erano assenti), dando il 'via liberà al processo di destituzione della presidente, il cui futuro è ora in mano al Senato. Il Paese ha seguito con il fato sospeso tutte le fasi finali: schermi giganti erano piazzati nelle principali città del Paese, quando il deputato Bruno Araújo ha annunciato il voto che sanciva il risultato finale. L'apertura del processo politico della presidente del Partito dei Lavoratori deve essere ratificato ora dal Senato. In questo caso, assumerebbe il potere il vicepresidente Michel Temer inizialmente per un periodo massimo di sei mesi, ma completerebbe il mandato fino al 2018 se i senatori decidessero alla fine colpevole la Rousseff, accusata di aver manipolato i conti pubblici.
Le prossime tappe
Dopo il 'via libera' della Camera la parola passa al Senato, che in circa 20 giorni deciderà se avviare un processo politico che terrebbe lontana Rousseff dal potere per tutta la durata del procedimento. E così in meno di un mese, l'ex guerrigliera potrebbe essere allontanata dal potere. Tra martedì e mercoledì dovra formare una commissione speciale di 12 membri che elaborerà un rapporto sul caso in un termine massimo di 10 giorni utili. Il rapporto sarà consegnato al Senato, che con i suoi 81 parlamentari dovrà decidere con una votazione a maggioranza semplice se avviare il processo politico contro la Rousseff. Questo voto dovrebbe arrivare intorno al 10 maggio. Se ci sarà il 'via liberà, la Rousseff sarà immediatamente separata dall'incarico per i 180 giorni in cui il Senato dovrà esprimersi e sarà sostituita in questo periodo dal vicepresidente. Michel Temer. In questa fase, la Commissione ascolterà la difesa della Rousseff, l'accusa e i testimoni eventuali, e dibatterà il caso alla luce delle accuse, ovvero una serie di irregolarità fiscali in cui è incappato il governo negli ultimi due anni. La Commissione speciale elaborerà allora un nuovo rapporto che sarà sottoposto nuovamente al plenum del Senato in una sessione unica, guidata dal presidente della Corte Suprema, Ricardo Lewandowski, in cui si deciderà la sorte definitiva della Rousseff. Se nel voto una maggioranza qualificata di due terzi (54 sì) giudicasse la presidente colpevole, allora la Rousseff sarà destituita, perderà i suoi diritti politici per otto anni e Temer concluderà il mandato fino al primo gennaio 2019. (AGI)