Roma - Le misure che l'Italia vuole adottare per fare pressioni sull'Egitto sul caso di Giulio Regeni saranno valutate in un incontro alla Farnesina tra il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e l'ambasciatore al Cairo, Maurizio Massari. Massari richiamato a Roma per consultazioni dopo il fallimentare incontro tra gli inquirenti egiziani e quelli della procura romana sulle indagini per la morte del giovane studioso friulano. In agenda della riunione - al rientro di Gentiloni da Tripoli - le altre iniziative che il governo italiano assumera' per spingere il Cairo a una maggiore collaborazione nell'inchiesta.
Intanto una delegazione di eletti del nuovo parlamento egiziano ha incontrato questa mattina a Strasburgo alcuni deputati europei per discutere del rispetto dei diritti umani in Egitto e del caso Regeni in particolare. L'eurodeputato Pd Brando Benifei, unico italiano presente alla riunione, ha sollevato "duramente" il caso del ricercatore italiano ricordando che "ancora ieri esperti Onu hanno segnalato un preoccupante giro di vite sui diritti umani e sulle organizzazioni non governative. Cio' non fa che confermare che il caso Regeni non e' un caso singolo, come lo stesso Parlamento europeo ha sancito in una Risoluzione approvata ad ampia maggioranza nella scorsa plenaria e che colloca la questione in un contesto piu' ampio di violazioni sistematiche dei diritti umani. Il nuovo Parlamento egiziano dovra' cooperare con noi non solo sulla lotta al terrorismo, ma anche su questo cruciale terreno, altrimenti il nostro sostegno non sara' scontato". "Ho avuto rassicurazioni sulla volonta' di collaborazione e sull'enorme importanza da loro attribuita al caso Regeni - conclude - ma occorre andare ben al di la' delle dichiarazioni generiche, se si vuole ristabilire una partnership efficace anche su sicurezza e temi economici. Non possiamo accettare che la morte di Giulio Regeni venga ridotta a incidente isolato".
Il popolo egiziano e' "moltoarrabbiato" per quanto avvenuto a Giulio Regeni e nel Paese nordafricano sta "aumentando la pressione" affinche' si arrivi quanto prima alla verita' sulla sua morte. Lo ha detto il magnate egiziano e politicocristiano copto Naguib Sawiris, leader del Partito dei Liberi Egiziani, formazione politica che vanta 41 dei 567seggi del nuovo Parlamento monocamerale egiziano Il magnate egiziano da lunedi' sera e' a Roma dove ha gia' incontrato il presidente della commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, Fabrizio Cicchitto. "E' stata una riunione piuttosto lunga. Ho voluto esprimere il sentimento del popolo egiziano: anche noi vogliamo arrivare alla verita'", ha detto il presidente del gruppo di telecomunicazioni Orascom, esprimendo le condoglianze alla famiglia di Regeni. Sawiris haauspicato che la vicenda del giovane italiano ucciso alCairo "non porti a una situazione di stallo e ad un tagliodei rapporti" tra i due Paesi. Il presidente della commissioneEsteri della Camera Cicchitto, secondo Sawiris, "e' statomolto chiaro" nel dire che il caso Regeni "e' una questionedi grandissima importanza in Italia". La visita di Sawiris avviene mentre lamagistratura italiana dovrebbe inviare a giorni una nuovarogatoria all'Egitto per ottenere i dati telefonici che ilCairo si rifiuta di mettere a disposizione, e dopo ilrichiamo a Roma dell'ambasciatore italiano in Egitto,Maurizio Massari, per consultazioni. (AGI)