Roma - Di fronte alla ripresa delle violenze nella regione del Nagorno Karabakh, l'Italia esprima "una dura condanna all'Armenia per la sua aggressione continua contro l'Azerbaigian, spingendola a compiere quanto richiesto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". E' l'appello lanciato dall'ambasciatore azero in Italia, Mammad Ahmadzada, che proprio ieri ha presentato le credenziali al Quirinale. In un'intervista all'AGI Ahmadzada ha invocato anche "una presa di posizione ferma della comunita' internazionale". "Per realizzare progressi nella risoluzione del conflitto e per assicurare una pace duratura nella regione - ha sottolineato il rappresentante di Baku a Roma - la comunita' internazionale, in primo luogo, deve chiedere con forza all'Armenia di ritirare le sue forze armate da tutti i territori occupati dell'Azerbaigian". Dopo quattro giorni di violenti combattimenti, costati la vita ad almeno 64 persone, armeni e azeri si sono accordati per un cessate-il-fuoco. L'auspicio, ha affermato l'ambasciatore, e' che "l'Armenia impari dall'accaduto e mostri finalmente una posizione costruttiva nei negoziati e ritiri le sue forze armate dai territori dell'Azerbaigian occupati". "Questo conflitto deve essere risolto nell'ambito dell'integrita' territoriale dell'Azerbaigian, non c'e' altro modo", ha spiegato Ahmadzada, mettendo l'accento sulle "quattro risoluzioni del CdS, che invocano il ritiro delle forze armate dell'Armenia dai territori occupati dell'Azerbaigian e il ritorno dei rifugiati e profughi azeri alle loro case, che sono state ripetutamente ignorate dall'Armenia, cosi' come altri documenti dell'Assemblea Generale Onu, dell'Osce, del Consiglio d'Europa, del Parlamento Europeo, della Nato".
"L'obiettivo principale dell'Armenia è quello di mantenere inalterato lo status quo" cioe', ha aggiunto il diplomatico, "l'occupazione, a seguito dell'aggressione militare, della regione del Nagorno Karabakh e di 7 distretti circostanti, in totale il 20% del territorio dell'Azerbaigian". Qui, ha ricordato l'ambasciatore azero, e' stata effettuata "una pulizia etnica contro gli azeri", con violazioni gravi del diritto internazionale, come i "massacri contro i civili" e "l'espulsione di un milione di azeri". A nulla, finora, sono valse "le numerose dichiarazioni dei capi dei Paesi co-presidenti del gruppo di Minsk dell'Osce", secondo cui "lo status quo e' inaccettabile e deve cambiare". Come ha denunciato l'ambasciatore, queste prese di posizione "non influenzano la leadership armena" che "invece di rispondere alle chiamate della comunita' internazionale, usa ogni tipo di provocazione per ostacolare la soluzione pacifica del conflitto". Una situazione di tensione che non ha effetti sugli "ottimi rapporti" tra Italia e Azerbaigian "in ogni settore, politico, economico, culturale", relazioni che sono "regolate dalla dichiarazione congiunta di partenariato strategico adottata nel 2014 durante la visita in Italia del presidente azero Ilham Aliyev". Come ha ricordato Ahmadzada, Roma "è il nostro primo partner commerciale, l'Azerbaigian sta realizzando il Trans Adriatic Pipeline, che portera' gas dall'Azerbaigian all'Europa, avendo come destinatario finale l'Italia". "Questo - ha sottolineato - fara' della penisola italiana un importante hub energetico, e portera' dei vantaggi concreti anche ai consumatori finali". Non solo, "attualmente in Azerbaigian è in corso un forte processo di diversificazione, il nostro obiettivo è che il mercato azero sia di sempre maggiore interesse per l'export italiano che l'anno scorso è stato di 700 milioni di euro". Senza contare che "l'Azerbaigian, grazie alle sue infrastrutture moderne, e' anche un interessante ponte per i mercati del bacino del Caspio e per l'Asia centrale". Un'opportunita' per le aziende, come ha spiegato l'ambasciatore, citando "tra i settori piu' interessanti per rafforzare la collaborazione, l'agroindustria, le infrastrutture, l'edilizia, l'Ict e il turismo". Proprio il rafforzamento dei rapporti economici tra i due Paesi e' una delle priorita' di Ahmadzada. "Daro' particolare rilievo allo sviluppo ulteriore delle relazioni economiche, aumentando la presenza delle aziende italiane in Azerbaigian nei settori non petroliferi", ha affermato, indicando tra i suoi impegni anche la "diffusione in Italia della conoscenza della cultura azera" e il consolidamento dei "contatti tra le autorita' dei nostri stati". "L'Azerbaigian è un modello di multiculturismo e la collaborazione con l'Italia - ha ricordato - si e' espressa anche attraverso il contributo azero alla protezione del patrimonio storico e culturale dell'Italia - e contemporaneamente dell'umanità tutta - percorso che spero potremo proseguire", ha sottolineato, ricordando i "diversi progetti realizzati" dalla Heydar Aliyev Foundation, guidata dalla first lady azera, Mehriban Aliyeva. Tra gli obiettivi, anche promuovere il Paese come "destinatario delturismo italiano" e "rafforzare le relazioni accademiche". (AGI)