Tripoli - Il premier 'ribelle' di Tripoli, Khalifa Ghwell, ha lasciato giovedì sera la capitale libica e si e' rifugiato a Misurata, sua citta' natale. La notizia fornita da alcuni media libici e che sembrerebbe confermata segna un punto a favore per il capo del governo di unita' nazionale riconosciuto dall'Onu, Fayyez al Serraj, insediatosi a Tripoli. Intanto a Bruxelles il Consiglio Ue ha aggiunto il nome di Ghwell alla lista delle persone oggetto di sanzioni, per aver osteggiato il nuovo corso con il suo esecutivo legato alle milizie filo-islamiche di Alba libica.
Renzi "rafforzare il governo libico è la priorità"
"Sosteniamo tutti insieme lo sforzo del Governo di al-Sarraj, finalmente a Tripoli", ha esortato il premier Matteo Renzi dagli Stati Uniti mentre la Francia ha chiesto alla comunita' internazionale di prepararsi ad aiutare anche militarmente il nuovo governo, qualora lo dovesse chiedere.
Ghwell non sarebbe quindi più a Tripoli, al pari di diversi ministri del suo sedicente Governo di salvezza Nazionale di Tripoli. La partenza di Ghwell segna di fatto la fine dell'esecutivo che fino all'ultimo ha tentato di ostacolare l'arrivo a Tripoli di al Serraj. Una fonte di Misurata ha raccontato che Ghwell ha deciso di mettere fine alla sua esperienza di governo dopo un incontro nella serata di giovedì i capi tribu' di Misurata giunti a Tripoli proprio per incontrarlo. Su invito dei capi tribu' di Misurata si sono ritirati anche i manifestanti radunati in piazza dei Martiri, a Tripoli, per protestare contro al Serraj. Avrebbe lasciato Tripoli anche il presidente del Parlamento vicino ai miliziani filo-islamici, Nouri Abu Sahimin, che e' ritornato nella sua citta' natale, la berbera Zuwara a ovest di Tripoli, da dove ha rilasciato dichiarazioni concilianti verso il nuovo governo.
Nel frattempo, il premier al Serraj rimane nella sede in cui si e' provvisoriamente installato, nella base navale di Bu Sitta, non lontano dal principale porto di Tripoli, e lavora a consolidare la sua presa. Tra gli incontri nelle ultime ore, i sindaci delle principali municipalita' della citta', i responsabili delle installazioni petrolifere nella zona, e il governatore della Banca centrale libica, Saddek Elkaber. Un personaggio che si sarebbe invece rifiutato di incontrarlo e' lo sceicco Sadeq al-Ghariani, l'ex Gran Mufti del Paese che sostiene Ghwell e che ancora giovedi' ha invitato il Consiglio di presidenza a lasciare Tripoli, avvertendo in caso contrario che "ci sono armi in ogni casa". Parole che sono state pero' criticate dalla Lega degli Ulema.
Col passare delle ore, dunque, cresce il sostegno al nuovo governo di riconciliazione nazionale libico del premier al Serraj. Dopo una riunione che si e' tenuta ieri sera a Sabrata, a 70 chilometri dalla capitale, anche i rappresentanti di dieci citta' libiche situate a ovest di Tripoli e prima controllate dal governo 'ribelle' hanno annunciato il loro sostegno al nuovo esecutivo. (AGI)