Brasilia - Nel pieno della tempesta politica per lo scandalo Petrobras, la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha nominato il suo predecessore e mentore politico Luiz Inacio 'Lula' da Silva nuovo ministro della Presidenza, incarico delicato e di grande influenza sull'intero sistema politico-istituzionale: ad annunciarlo e' stato Afonso Florence, capogruppo alla Camera federale dei Deputati del Pt, il Partito dei Lavoratori fondato dallo stesso Lula nel 1980 e guidato adesso da Rousseff. Lula prendera' il posto di James Wagner, gia' governatore dello Stato di Bahia e ministro della Difesa. Frutto di alcuni giorni di trattative tra i due alleati, la decisione punta a inserire nella compagine governativa "una personalita' di vasta esperienza in grado di aiutare il Paese" e sarebbe stata presa "con l'unico ed esclusivo obiettivo di porre fine alla crisi politico-economica" in cui versa uno dei pilastri del cosiddetto Brics, che raggruppa le Potenze emergenti. E' un fatto pero' che grazie al mandato ministeriale, oltre che all'indubbia popolarita', Lula potra' giovarsi dell'immunita' per sfuggire alle accuse di corruzione, riciclaggio e falso collegate allo scandalo che ruota intorno al colosso energetico statele 'Petrobras', se non addirittura all'arresto chiesto una settimana fa a suo carico dalla Procura di San Paolo. Al tempo stesso, con lui al proprio fianco Rousseff ha maggiori probabilita' di sottrarsi all'impeachment che incombe sul prossimo futuro. Tutte ipotesi seccamente smentite ancora da Florence, il quale ha assicurato invece che nessun ostacolo ne derivera' alle indagini in pieno corso. "E' stato con Lula al governo che si sono rafforzate la lotta alla corruzione e istituzioni quali la Procura Generale, e che quest'ultima ottenne l'autonomia di cui gode ancora oggi", ha rivendicato. D'ora in poi pero' ogni passo della magistratura nei confronti di Lula dovra' sottostare al vaglio della Corte Suprema, e questo allunghera' inevitabilmente i tempi procedurali. Stando a fonti politiche riservate, il primo compito che attende l'ex presidente e' adesso ricompattare la base parlamentare del Pt per renderlo in grado di meglio fronteggiare la montante offensiva dell'opposizione. Davvero pane per i suoi denti. (AGI)