Roma- "Vi prometto che faremo luce e arriveremo alla verita', che lavoreremo con le autorita' italiane per dare giustizia e punire i criminali che hanno ucciso vostro figlio": parlando per la prima volta a un giornale italiano sul caso Regeni, il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, assicura che fara' luce sulla dinamica dell'omicidio del giovane studioso italiano e che assicurera' alla giustizia i responsabili. Intervistato da Repubblica, il generale si chiede se la tempistica del delitto sia una traccia per capire le motivazioni dietro al delitto: "Perche' hanno fatto ritrovare il corpo durante la visita del vostro ministro? Chi ha interesse a colpire la collaborazione ra i nostri Paesi". E ricorda il rapporto speciale che unisce Roma al Cairo: "Il rapporto con l'Italia e' storico e unico per la sua natura: oggi siete il primo partner commerciale dell'Egitto nell'Unione europea, ed e' forte anche l'amicizia tra i nostri popoli per la presenza di importanti comunita' nei due Paesi. Non possiamo permettere a niente e nessuno di dividerci". Un legame non solo storico ma anche vitale: "Il lavoro con l'Eni oggi e' il simbolo della profondita' e della forza delle eccezionali relazioni con l'Italia. Ed e' un segno di buona fortuna la scoperta del piu' grande giacimento di gas del Mediterraneo, che rappresenta per noi il cardine da cui poter sviluppare ogni altra attivita' in Egitto". E ancora, riguardo al presidente del Consiglio, al-Sisi aggiunge di avere "grande stima e profondo rispetto per Matteo Renzi", "un vero amico mio e dell'Egitto: abbiamo un ottimo rapporto e lui e' persona di principi che non dimentica gli impegni e i legami che abbiamo". Infine il presidente egiziano, ricordando che la stabilitra' dell'Egitto e' cruciale per l'intero Mediterraneo, rivolge un appello alla comunita' internazionale: deve mandare "un messaggio fortissimo ai Paesi e ai partiti che sostengono i terroristi, rifornendoli di armi, soldi e combattenti". Perche' l'Egitto e' impegnato in un compito delicatissimo e da cui dipendono gli equilibri geopolitici dell'area: "Stiamo fronteggiando una sfida terroristica che ha come obiettivi i luoghi turistici e il confine con la Libia e non abbiamo bisogno di creare divisioni ma di avere un rapporto di unita' e sostegno con una nazione amica come l'Italia". (AGI)