Ankara - Retata di esponenti del Pkk all'indomani della strage di ieri pomeriggio ad Ankara. Undici persone sono state fermate, ha reso noto il premier turco Ahmet Davutoglu, secondo il quale "ci sono elementi quasi certi" che dimostrano che dietro la strage ci sono i separatisti curdi del Pkk
Intanto l'aviazione turca ha bombardato le postazioni dei ribelli curdi nel nord dell'Iraq. In azione nove caccia F16 e due F4, che hanno colpito "con precisione" 18 postazioni ribelli, tra rifugi e depositi armi, nella regione del monte Kandil, al confine con la Turchia, dove si trova il comando del gruppo separatista curdo. Lo riferisce un comunicato dell'esercito turco. Negli ospedali della capitale ci sono ricoverati inoltre circa 70 feriti e tra questi almeno una quindicina sarebbero in condizioni gravi.
Autobomba alla fermata del bus, 37 morti ad Ankara
La strage di ieri alla fermata di un bus nel cuore di Ankara è costata la vita a 37 persone e il premier Ahmet Davutoglu, in un comunicato in cui ha annunciato l'annullamento della visita che aveva in programma ad Amman. Una fonte dell'esecutivo ha riferito che dalle indagini è emerso che i kamikaze erano due, entrambi militanti curdi legati al Pkk tra cui una donna. Davutoglu ha condannato "l'odioso attacco a tutta la Turchia, alla sua pace, unità e democrazia".
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(AGI)