Roma - "Bisogna fare chiarezza ma cercare la verità vera". Lo ha ribadito Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, rispondendo al conduttore di Agorà, Gerardo Greco, sulla vicenda dell'uccisione dei due italiani in Libia. "Dire che c'erano delle armi, dire con certezza che erano nelle mani dell'Isis, dire che c'erano cinque uomini piuttosto che cinque donne, piuttosto che quattordici cadaveri... Questo vuol dire mettere di fronte all'opinione pubblica una tale confusione che impedisce di chiarire quella che e' la verita' ma soprattutto condiziona il lavoro di accertamento della verita' che stanno facendo soprattutto gli inviati del Ros che devono cercare di capire la dinamica. Sicuramente - ha concluso Stucchi - quello che e' accaduto sta per essere ricostruito tassello dopo tassello e certo, questa situazione di confusione non aiuta".
Come movimento politico della Lega Nord sosteniamo da tempo la necessita' di un intervento in Libia. Aspettare che possa esserci un accordo sul governo di unita' nazionale, sperando che questo avvenga ogni volta di settimana in settimana perche' il Parlamento di Tobruk rinvia continuamente la decisione, secondo noi significa perdere tempo". Lo ha detto Giacomo Stucchi, presidente del Copasir e senatore della Lega Nord, intervenendo ad Agora'. "E' necessario che la comunita' occidentale si coordini per mettere in sicurezza un Paese che, di giorno in giorno, vede la situazione interna complicarsi - ha aggiunto Stucchi - E quando si complica la Libia si complica la sicurezza di tutta l'Europa, in primis dell'Italia". Intanto, secondo un sondaggio Ixe' per Agora', l'81% degli italiani e' contrario a un intervento militare in Libia. (AGI)