Washington - "Il carcere di Guantanamo appanna l'immagine dell'America e mina i valori americani e non aiuta la sicurezza nazionale": con queste parole Barack Obama ha ufficializzato dalla Casa Bianca la volontà di chiudere il super carcere nell'isola di Cuba, un impegno che aveva assunto fin dal 2008. Per il presidente americano la chiusura del penitenziario-simbolo della lotta al terrorismo rappresenta "la fine di un capitolo" nella storia degli Usa e consentirà "di far risparmiare" denaro ai contribuenti, visti gli altissimi costi della struttura. "Significa aver capito la lezione dell'11 settembre", ha insistito il titolare della Casa Bianca alludendo alle stragi che portarono al giro di vite contro il terrorismo di cui Giuantanamo è l'emblema. Obama ha sempre criticato le durissime condizioni in cui sono tenuti i reclusi nella base militare a Cuba, che vengono additate dalla propaganda jihadista per reclutare terrorsiti pronti ad attaccare gli Usa. Obama ha assicurato che le "forti e collaudate" corti americane sono in grado di processare i sospetti terroristi e che l'attuale commissione militare non dovrebbe creare un precedente per il futuro. Obama ha sottolineato che gli Usa hanno già detenuto sul proprio territorio pericolosi terroristi "e lo hanno fatto molto bene".
A Guantanamo si trovano ancora 91 detenuti e uno staff formato da circa 2.000 tra civili e militari. Il piano di Obama prevede che 35 prigionieri vengano trasferiti in altri Paesi, mentre i restanti detenuti - quelli giudicati troppo pericolosi - saranno trasferiti sul suolo americano. Sarebbero già stati identificati 13 siti potenziali dove i detenuti potranno essere rinchiusi. La stima include prigioni gia' esistenti in Stati come il Colorado o la Carolina del Sud.
(AGI)