Beirut - L'Isis ha massacrato e rapito civili nel corso di una offensiva a Deir Ezzor, citta' dell'omonima provincia orientale siriana, ricca di petrolio e confinante con l'Iraq. Tra le vittime e tra i sequestrati ci sono decine di donne e bambini. Obiettivo principale dei jihadisti, le famiglie di soldati e miliziani siriani che combattono per il regime di Bashar al-Assad. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong vicina ai ribelli dell'opposizione, l'assalto ha causato 135 morti, tra cui 50 soldati, mentre secondo l'agenzia di stato siriana Sana, che cita testimonianze di residenti, solo i civili uccisi sono 280, tra cui decine di donne e bambini. Se confermata, sarebbe una delle piu' grandi stragi commesse in un unico giorno in quasi cinque anni di guerra civile in Siria.
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Successivamente l'Osservatorio ha riferito che piu' di 400 civili sunniti sono stati rapiti ieri dai jihadisti durante l'assedio alla citta' e in particolare ad Al-Baghaliyeh, alla periferia settentrionale di Deir Ezzor, che l'Isis ha strappato ai governativi. Le persone sequestrate sono state portate in altre aree della provincia controllate del gruppo terroristico, ma anche alla periferia di Raqqa, riccaforte dell'Isis. Si teme che i civili saranno uccisi per indurre l'esercito siriano ad arrendersi. L'Osservatorio ha calcolato che l'Isis controlla ora circa il 60% di Deir Ezzor. Spordaici combattimenti sono avvenuti anche oggi nella parte nord-occidentale della citta', e aerei da guerra russi nella notte hanno bombardato Al-Baghaliyeh, in sostegno delle truppe di terra del regime siriano, che al momento controllano ancora il vicino aeroporto militare, nonostante ripetuti attacchi jihadisti. Inoltre l'Osservatorio ha denunciato che raid aerei su Raqqa, roccaforte dello Stato islamico, hanno ucciso sabato 40 civili, tra cui 8 bambini, senza dare dettagli sugli autori dei raid. (AGI)
(17 gennaio 2016)