New York - La transizione politica in Siria non dovrebbe durare "più di un anno e mezzo". è più un auspicio che una previsione quella formulata da Serghei Lavrov, ministro degli Esteri russo, che ieri ha dto il via libera di Mosca alla rivoluzione con cui il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha trovato l'unità sulla ricerca di una soluzione alla crisi siriana. "Non vogliamo restare impantanati a tempo indefinito", ha aggiunto Lavrov qualche ora dopo l'approvazione unanime del testo della risoluzione da parte del Consiglio di sicurezza.
Il testo, che non fa alcuna menzione del destino di Bashar Assad, sostiene il cessate il fuoco in Siria non appena i rappresentanti di Damasco e dell'opposizione abbiano compiuto i primi passi verso una transizione politica, sotto gli auspici dell'Onu. Barack Obama, nella conferenza di fine anno - poco prima della notizia sull'adozione della risoluzione Onu - ha reclamato l'uscita di scena di Assad, "per fermare la carneficina e per consentire a tutte le parti coinvolte di andare avanti in modo non settario". Assad, ha rincarato Obama, "ha perso legittimità agli occhi di una grossa fetta del paese". Secondo il presidente Vladimir Putin, invece, sono i siriani a dover scegliere il loro leader ma prima devono essere "eliminati" dal paese i terroristi. I negoziati cominceranno agli inizi di gennaio prossimo, ma tra Mosca e Washington vi è ancora qualche dettaglio da definire sulla lista degli invitati e delle organizzazioni che vanno definite terroriste (oltre ad al-Nusra e all'Isis) e dunque da escludere. (AGI)
(19 dicembre 2015)