Mosca - La Russia ha rafforzato la sua presenza in Siria e schierato nel Paese sistemi di difesa aerea S-400. "Ora i turchi provino a entrare nello spazio aereo siriano...", ha avvertito il presidente russo, Vladimir Putin, nel corso della tradizionale conferenza di fine anno. "Se prima l'aviazione turca violava lo spazio aereo in Siria, provino a volare ora", è la sfida del capo del Cremlino.
Il presidente russo non vede speranze di riparare i rapporti con l'attuale leadership turca dopo "l'atto ostile" rappresentato dall'abbattimento del Sukhoi-24. Putin ha lamentato che Ankara abbia voluto ingraziarsi Stati Uniti e Unione europea. "Riteniamo che le azioni delle autorita' turche riguardo il nostro aereo abbattuto non siano stati un atto di inimicizia: sono stati un atto ostile", ha tuonato Putin, che poi si e' spinto a spiegare: "Abbattendo il cacciabombardiere Su-24, forse la Turchia ha desiderato compiacere gli Usa" o "forse le autorita' turche hanno deciso di mostrare a Usa e Ue che sono un partner affidabile". Di qui la sua valutazione: "Non vedo alcuna possibilita' di appianare le relazioni con la Turchia", e' "virtualmente impossibile si possa trovare un terremo comune con l'attuale leadership turca".
Ataturk si rivolterebbe nella tomba - Kemal Ataturk, il padre della moderna Turchia, "si rivolterebbe nella tomba" vedendo "il processo di islamizzazione" in corso nel suo Paese: cosi' Putin ha punto il collega turco, Recep Tayyip Erdogan. "Credo che l'attuale leadership in Turchia abbia bisogno di mostrare agli americani e agli europei che sta islamizzando il Paese ma in modo buono. Parafrasando Reagan, siamo islamisti ma siamo i vostri islamisti", ha detto ancora il capo del Cremlino. (AGI)
(17 dicembre 2015)