Tunisi - Le fazioni libiche firmeranno il 16 dicembre l'accordo mediato dall'Onu per la formazione di un governo di unita' nazionale. Lo ha riferitooggi l'inviato speciale dell'Onu, Martin Kobler, al terminedei colloqui odierni in Tunisia,. L'Onu sta mediando da un anno tra il governo islamista di Tripoli e le autorita' (riconsciute a livello internazionale) di Tobruk e piu' volte, in passato, e' stata fissata una deadline per la firma poi superata senza risultati. Stavolta, tuttavia, le due parti sembrano determinate. "L'accordo politico verra' firmato il 16 dicembre", ha confermato Salah el-Makhzoum, vicepresidente del Parlamento di Tripoli, che ha definito la data "un felice giorno". "Dopo lunghi sforzi...annunciamo alla nostra gente che abbiamo deciso di andare oltre questo difficile periodo...e chiedere a tutti di unirsi a noi", ha reso noto un rappresentante del Parlamento di Tobruk. Le Nazioni Unite da un anno stanno negoziando per porre fine alle divisioni nel Paese nordafricano. Il precedente inviato speciale, lo spagnolo Bernardino Leon, aveva anche proposto un piano per la formazione di un governo di unita' nazionale che pero' e' stato respinto dalle parti. Un passo avanti nei colloqui potrebbe essere compiuto gia' domenica prossima, il 13 dicembre, nel corso della conferenza internazionale organizzata dall'Italia che vedra' la presenza tra gli altri del Segretario di Stato Usa, John Kerry.
A Sabrata "prova di forza", i miliziani si sarebbero ritirati - Intanto, e' emerso che sarebbe stata una prova di forze quella degli uomini dell'Isis a Sabrata. Secondo quanto riporta il Telegraph, i miliziani jihadisti potrebbero infatti gia' essersi ritirati nella notte nella loro base fuori dalla citta'. Il blitz sarebbe stato deciso per far liberare due loro uomini arrestati nella localita' di Surman, sotto il controllo delle milizie di Alba Libica. I due sarebbero un tunisino e un libico recentemente tornato dalla Siria; quest'ultimo collegato a un membro locale dell'Isis. Il sindaco di Sabrata, riferisce ancora il Telegraph, ha poi liberato almeno uno dei due, il miliziano libico, sostenendo che la branca locale dell'Isis e' pacifica e non dominata dai "foreign fighters". (AGI)