Bruxelles - "Il sistema bancario rimane solido" anche se ha sofferto di alcuni anni di "recessione profonda". Al termine dell'Ecofin, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, torna a rassicurare sulla situazione del settore creditizio italiano. "Il fatto che qualcuno dica che il rischio generato dal sistema bancario italiano sia cosi' elevato e' una dichiarazione completamente infondata", aggiunge. Parole di ottimismo arrivano anche dalla cancelliera tedesca, Angela Mekel, secondo cui l'emergenza sofferenze che scuote le banche italiane verra' risolta "bene" e non portera' a una nuova crisi europea. Sebbene una fonte comunitaria racconti all'agenzia France Presse di una Berlino meno fiduciosa di quanto risulti ufficialmente e "in ansia per l'Italia".
Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, si dice comunque certo che una soluzione al problema delle banche italiane sara' trovata "ben prima che parta il referendum in Italia" in autunno. I paesi, ha aggiunto entrando al Consiglio, "stanno lavorando a stretto contatto con la Commissione Europea e con i supervisori per trovarla". Gli occhi di tutti restano puntati sul 29 luglio, quando l'Eba divulghera' i risultati degli stress test.
In Germania tuttavia non sono pochi a storcere il naso di fronte alla prospettiva di consentire all'Italia deroghe alla direttiva sulle risoluzioni bancarie. Tanto i conservatori quanto i socialdemocratici si sono ancora una volta apertamente schierati contro gli aiuti pubblici alle banche italiane in difficolta'. "Il governo italiano rispetti le regole per la liquidazione ordinata e la ristrutturazione delle banche", ha detto il portavoce parlamentare per l'economia della Cdu, Joachim Pfeiffer, secondo il quale una violazione delle regole europee sarebbe "inaccettabile".
Anche il vice presidente del gruppo parlamentare socialdemocratico, Carsten Schneider, avverte l'Italia a non scavalcare le regole adottate per i proteggere i contribuenti europei. E sulla stessa linea si muove Christoph Schmidt, uno dei 'cinque saggi' del governo tedesco, secondo cui rendersi conto del "disagio" che puo' significare per il governo italiano costringere i piccoli obbligazionisti a farsi carico delle perdite della propria banca non significa poter infrangere le norme per proteggerli.
Intanto, certifica Bankitalia, il tasso di crescita sui 12 mesi delle sofferenze e' risultato pari al 3,2% a maggio, in frenata rispetto al 3,5% di aprile. Il dato complessivo si attesta a un soffio dai 200 miliardi di euro, a 199,994 miliardi per la precisione, tornando ai massimi da gennaio, quando fu toccato il picco di 202,065 miliardi. (AGI)