Berlino - L'ingresso della Turchia nell'Ue "non è all'ordine del giorno" per ora. Cosi' il cancelliere tedesco Angelo Merkel ha gelato le speranze di Ankara di riuscire a ottenere un'accelerazione per l'ingresso della Turchia nell'Unione come ulteriore richiesta per continuare ad ospitare sul suo territorio il grosso degli oltre 2,5 milioni di profughi siriani, impedendo loro di proseguire alla volta della Grecia e quindi dell'Europa. Merkel ha anche riaffermato che l'Ue deve mantenere una posizione ferma ed intransigente sulla liberta' di stampa in Turchia e sui diritti del popolo curdo, entrambi palesemnte violati dal governo turco.
"I negoziati per l'ingresso della Turchia nell'Ue restano aperti ma non sono realmente in agenda ora", ha scandito Merkel aggiungendo che le condizioni poste ad Ankara, a partire dal rispetto dei diritti umani e delle liberta delle minoranza, "non sono cambiate e non cambieranno". Domani e' atteso a Bruxelles una due giorni di summit dei leader dei 28 sui migranti che avranno al centro la richiesta turca di ulteriori 3 miliardi di fondi Ue (in aggiunta ai 3,3 gia' stanziati) per sostenere i profughi siriani sul suo territorio e l'accelerazione del processo di adesione di Ankara, congelato da anni, di cui la Germania e' stata storicamente uno dei Paesi contrari, insieme alla Francia. (AGI)