In barba a critici e scettici, il premier britannico, Boris Johnson, rilancia l'ambizioso e costoso progetto di un ponte tra la Scozia e l'Irlanda del Nord, annunciando che funzionari governativi sono già al lavoro per valutare condizioni e costi di costruzione. Secondo BoJo quella del ponte è "un'idea molto interessante" mentre per il premier irlandese Leo Varadkar "vale la pena esaminarla".
Di tutt'altro parere il laburista e segretario all'ambiente ombra Luke Pollard che accusa il capo del governo di essere un "maestro di distrazione", riferendo alla Bbc che "ogni momento speso a parlare di un ponte che nessuno vuole è tempo sprecato a non concentrarsi sulle crisi proprio di fronte a noi".
Il piano in questione, sottolinea il Guardian, viene considerato come una concessione agli Unionisti dell'Irlanda del Nord, tenuto conto della loro preoccupazione per i nuovi controlli doganali tra il loro territorio e il resto del Regno Unito nell'ambito della Brexit.
In realtà il ponte tra Scozia e Irlanda del Nord non è una trovata di BoJo, ma è stato proposto più di 10 anni fa dal think tank Center for Cross Border Studies che vedeva nel collegamento infrastrutturale da costruire nella regione di Dumfries e Galloway, nella Scozia sud-occidentale, uno snodo per i collegamenti ferroviari internazionali e un modo per ridurre la pressione sui servizi aerei. All'epoca il costo di realizzazione stimato era di circa 3,5 miliardi di sterline, che oggi ammonterebbe, secondo le ultime stime, a 15-20 miliardi.
Due le opzioni in ballo: la prima, meno costosa ma con poche infrastrutture dei trasporti, collegherebbe Mull of Kintyre in Scozia a Torr Head, in Irlanda del Nord. La seconda invece prevede di costruire un ponte di più di 33,7 km sul mare irlandese, tra Port Patrick e Larne. Per alcuni esperti critici, citati dalla Bbc, si tratta di un progetto "stravagante e di realizzazione non proprio facile", in quanto il mare irlandese non è dei più propizi alla costruzione di un infrastruttura così importante e la trincea di Beaufort, tra Irlanda e Scozia all'interno del Canale del Nord, è disseminata di munizioni scaricate dopo la Seconda Guerra mondiale.
Tuttavia alcuni studi di rinomati architetti affermano che il ponte si potrebbe comunque costruire. "Il primo ministro è ambizioso in termini di progetti infrastrutturali. Sta esaminando una vasta gamma di schemi in tutto il Regno Unito che potrebbero aumentare i collegamenti", ha dichiarato il portavoce di Johnson, rimandando le critiche al mittente.
Tuttavia la stampa britannica, Guardian compreso, ricorda che BoJo è proprio l'uomo degli ambiziosi, controversi e fallimentari progetti di costruzione di ponti. Quando era sindaco di Londra ha proposto il Garden Bridge sul Tamigi, che sarebbe costato 53 milioni di sterline, mai realizzato dopo il mancato finanziamento di Sadiq Khan, per il rischio finanziario dell'impresa.
Johnson è stato anche colui che ha consegnato la funivia da 60 milioni di sterline sopra il Tamigi, gestita da Emirates, che si è poi rivelata avere solo quattro utenti regolari, anche se molto utilizzato dai turisti.