Roma - (di Giorgia Ariosto) "Grazie a David Cameron e alla sua incompetenza l'Europa porterà a casa un milione di disoccupati in più". E' questo, secondo l'economista Giacomo Vaciago, l'allarmante scenario che si apre all'indomani del voto britannico che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. "Il 23 giugno 2016 rimarrà nei libri di storia", sottolinea Vaciago in un colloquio con l'Agi.
"Abbiamo dato una botta enorme al vecchio Regno Unito". Si apre una fase di "enorme incertezza", osserva l'economista: "si avvia una procedura di uscita, ai sensi dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona e ci vorranno due anni minimo di trattativa. Juncker ha già detto che lui non tratta a nome dei 27 con Londra e che Londra se la dovrà vedere con ciascuno dei 27 governi, per cui non basteranno due anni, ce ne vorranno almeno dieci".
Nel frattempo, ironizza Vaciago, "meno male che abbiamo i 'pompieri', ovvero le banche centrali che immettono un mare di liquidità, lo stanno facendo in queste ore, per evitare il peggio. Ma i banchieri centrali, da Draghi a Yellen, non risolvono i problemi che la politica non è in grado di risolvere, evitano solo danni peggiori. Quanti anni può durare questo loro ruolo di supplenza?". Inevitabile l'impatto della Brexit sugli altri Paesi europei, a partire dall'Italia. Vaciago mette in guardia: "E' in arrivo la terza recessione. Purtroppo era già in atto un rallentamento in Europa che la tragedia di ieri aggrava. L'economia italiana già soffriva e ora ha subito un altro scossone: molti istituti inizieranno a rivedere al ribasso le previsioni di crescita". (AGI)