Roma - Negli ultimi 9 anni il Programma Erasmus ha coinvolto quasi 25mila studenti italiani e britannici in esperienze di studio e di tirocinio nel Regno Unito e in Italia: si tratta di un patrimonio che "non va disperso. Ci sono altri strumenti per non interrompere questo flusso e ci impegneremo ad attivarli in maniera coerente con i valori europei di apertura e liberta'". Lo ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, spiegando che questa mattina, "svegliata bruscamente dalla ?#?Brexit?, la generazione Erasmus ha perso un pezzo di se'. Per un po' ha smarrito il sorriso, ma subito dopo ha preso piena coscienza della sua identita', anche con maggiore determinazione. Nei commenti sui social network leggo la delusione di molti giovani italiani, anche di quelli che vivono a Londra o in altre citta' europee. I nativi europei sono delusi perche' a pesare e' stato il voto degli elettori piu' anziani. Ma i ragazzi - aggiunge il ministro - sanno che nella vita non si torna indietro nemmeno per prendere la rincorsa. Quella che oggi puo' sembrare una sconfitta (e per molti aspetti lo e', inutile negarlo) potra' diventare la base per costruire un'Europa migliore se sapremo rafforzare il senso della cittadinanza europea. L'Europa non e' nata per festeggiare o proteggere il passato, ma per progettare e riempire il futuro, un futuro fatto di conoscenza, di ricerca, di innovazione, di occupazione qualificata e "intelligente". (AGI)