AGI - Le improvvise dimissioni dell'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, hanno fatto andare a picco le azioni della quarta casa automobilistica al mondo ai minimi da due anni. Segno questo, secondo gli analisti, del fatto che con l'uscita di scena del manager, il mercato mette in dubbio i piani di rilancio dell'azienda. A Piazza Affari il titolo chiude in calo del 6,30%, dopo aver ceduto fino al 10%.
Il successore sarà nominato entro la prima metà del 2025 e, nel frattempo, sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto da John Elkann, che in una lettera ai dipendenti ha affermato che era giunto il momento di "separare le strade" con il manager.
Le dimissioni del capo dell'azienda lasciano un vuoto ai vertici, e pongono più di un interrogativo sul futuro sul comparto in generale: molte le questioni aperte, dalla sovraccapacità e dalle scorte negli Stati Uniti alla domanda globale di auto che resta fiacca e alla concorrenza dei rivali cinesi che si sta intensificando.
In realtà la 'novità' era già in programma e la si aspettava nel 2025, ma secondo gli analisti come Patrick Hummel, analista di UBS riportato da Reuters, l'accelerazione per la ricerca di un sostituto riduce l'incertezza per Stellantis di circa sei mesi. A suo giudizio, "prima viene annunciato il nuovo CEO, meglio è".
Nel frattempo, hanno scritto gli analisti di JPMorgan in una nota, attirare potenziali investitori potrebbe rivelarsi una sfida "con tale volatilità nel team di gestione".
Chiunque sia a succedere a Tavares si troverà di fronte un arduo compito: il prossimo amministratore delegato dovrà gestire le possibili controversie commerciali minacciate dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che vuole inasprire i dazi, oltre a dover rispettare i più severi standard europei sulle emissioni di CO2 o incorrere in pesanti multe. Ma dovrà innanzitutto provare a garantire a tutti i suoi 14 marchi, ciascuno con i propri team di ricerca e sviluppo, marketing e vendite, hanno un futuro sostenibile. In Europa, se la passa male il comparto dell'auto a causa delle vendite deboli, della concorrenza cinese, e della spada di Damocle dei nuovi limiti imposti dal Green Deal.
A settembre scorso la casa automobilistica ha emesso un 'profit warning', e cioè un grave allarme sugli utili: secondo gli analisti, la carica di Tavares ha cominciato a vacillare. Poi nelle ultime settimane è emersa una divergenza di vedute tra i principali azionisti, il consiglio di amministrazione e Tavares stesso che ha portato alle sue dimissioni. Stellantis ha dichiarato che istituirà un nuovo comitato esecutivo ad interim guidato dal presidente John Elkann e cercherà un nuovo amministratore delegato nella prima metà del 2025.
Elkann: "Con Tavares punti di vista diversa"
"Molti di voi si chiederanno cosa ci sia dietro la sua partenza anticipata. La semplice verità è che nelle ultime settimane sono emersi punti di vista diversi. In particolare, il Consiglio ha ritenuto che l'attenzione per la nostra Azienda e per i nostri stakeholder dovesse essere orientata al lungo termine", prosegue Elkann, "tutti voi, ognuno di noi, giocherà un ruolo fondamentale nei successi che verranno. In qualità di presidente e a nome del Consiglio di amministrazione, desidero ringraziarvi per il vostro straordinario lavoro, la vostra passione e il vostro impegno. Avremo bisogno di tutto questo e di molto altro ancora man mano che andremo avanti".
"Lo spirito di Stellantis è unico, ci ha portato a tanti successi e ci riserverà molte nuove vittorie. Per noi e per i milioni di nostri clienti in tutto il mondo, che amano i nostri fantastici prodotti e i nostri meravigliosi marchi. Oggi abbiamo istituito un Comitato esecutivo che gestirà l'azienda fino alla nomina del nostro nuovo Ceo, che sarà nominato nella prima metà del 2025", è la conclusione della lettera, "ora guardiamo avanti, concentrati sui prossimi capitoli, concentrati sui nostri clienti e concentrati nel continuare a costruire una grande azienda".