AGI - Il Premio Nobel per l'Economia, che chiude la stagione 2024, è stato assegnato all'americano-turco Daron Acemoglu e ai britannico-americani Simon Johnson e James A. Robinson per le loro ricerche sulle differenze di prosperità tra le nazioni. Lo rende noto l'Accademia reale svedese delle scienze. Il prestigioso riconoscimento, formalmente noto come Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel, è l'ultimo premio assegnato quest'anno e vale 11 milioni di corone svedesi (1,1 milioni di dollari). I ricercatori, tutti e tre con sede negli Stati Uniti, sono stati scelti "per i loro studi sulle istituzioni e sul modo in cui esse influenzano la prosperità", ha dichiarato la giuria.
"Ridurre le enormi differenze di reddito tra i Paesi è una delle maggiori sfide del nostro tempo. I vincitori hanno dimostrato l'importanza delle istituzioni per raggiungere questo obiettivo. Hanno individuato le radici storiche della debolezza del contesto istituzionale che caratterizza oggi molti Paesi a basso reddito", ha detto Jakob Svensson, presidente del comitato del premio in Scienze Economiche. "I vincitori di quest'anno sono stati pionieri di nuovi approcci, sia empirici che teorici, che hanno fatto progredire in modo significativo la nostra comprensione della disuguaglianza globale", ha dichiarato Svensson ai giornalisti. "Esaminando i diversi sistemi politici ed economici introdotti dai colonizzatori europei, i tre economisti sono stati in grado di dimostrare il legame tra istituzioni e prosperità. Le società in cui lo stato di diritto è scarso e le istituzioni sfruttano la popolazione non generano crescita o cambiamenti positivi", ha insistito la giuria.
Acemoglu, 57 anni (nato a Istanbul), è professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT), cosi' come Johnson, 61 anni (nato a Sheffield nel Regno Unito). Robinson, 64 anni, è professore all'Università di Chicago. Nel 2012 è stato coautore, insieme ad Acemoglu, del libro "Prosperità, potere e povertà: perché alcuni Paesi hanno piu' successo di altri". In esso si sottolinea la necessità di quadri politici ed economici inclusivi e il ruolo delle istituzioni economiche nel garantire una crescita a lungo termine. "è un vero shock e una notizia straordinaria. Vi ringrazio", ha dichiarato Acemoglu, intervistato dal Comitato per il Nobel. "Credo che questo sia un momento in cui le democrazie stanno attraversando un periodo difficile", ha aggiunto Acemoglu.
"Ed è in un certo senso cruciale che esse rivendichino la possibilità di una governance migliore, più pulita, e di mantenere la promessa della democrazia a un'ampia gamma di persone". Il premio per l'economia non è uno dei premi originali per la scienza, la letteratura e la pace creati per volontà dell'inventore della dinamite e uomo d'affari Alfred Nobel e assegnati per la prima volta nel 1901, ma un'aggiunta successiva istituita e finanziata dalla banca centrale svedese nel 1968. L'anno scorso, la storica dell'economia di Harvard Claudia Goldin ha vinto il premio per il suo lavoro che ha messo in luce le cause della disuguaglianza salariale e lavorativa tra uomini e donne.