Ma cosa fanno realmente le Società Benefit?

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di lettura
  • il 32,5% (6.045 finalità) ha come argomento il Capitale Sociale, a evidenziare il forte legame con la comunità locale e il territorio in cui le aziende sono inserite. Un approccio che, riprendendo il motto olivettiano, si può tradurre con il principio che «L’impresa è Comunità»
  • il 24,4% (4.542 finalità) riguarda l’innovazione del Modello di Business, con impegni relativi al ridisegno dei processi interni e lungo la catena di fornitura, delle logiche di progettazione di prodotti e servizi in ottica di sostenibilità;
  • il 17,6% (3.271 finalità) afferisce alle politiche di gestione del Capitale Umano, che incide sull’equità, sull’organizzazione del lavoro, sul benessere e la valorizzazione delle persone, sui processi di formazione e sviluppo e sui modelli di welfare aziendale;
  • il 13,4% (2.494 finalità) rientra nell’area Leadership e Governance e riguarda le pratiche di gestione aziendale (del rischio, la sicurezza, i conflitti di interesse) e la diffusione del modello benefit;
  • il 12,2% (2.266 finalità) gli impegni per l’Ambiente. Percentuale dovuta al fatto che il 30,5% delle Società Benefit italiane appartiene al settore dei servizi, in cui gli impatti ambientali sono prevalentemente indiretti e quindi meno controllabili; inoltre nello standard adottato il lavoro di ottimizzazione dell’impatto anche ambientale dei processi e prodotti ricade nell’area Modello di Business.

I 18.618 obiettivi nel dettaglio

Cosa sono le Società Benefit?

  • Una o più finalità di beneficio comune indicate nell’oggetto sociale. La realizzazione di un beneficio comune viene pertanto a configurarsi come un obbligo giuridico di natura statutaria.
  • L’obbligo, nella gestione, di bilanciare l’interesse dei soci con il perseguimento delle finalità di beneficio comune e gli interessi degli stakeholder.
  • L’obbligo di comunicare in maniera trasparente il perseguimento del beneficio comune con una relazione annuale che contempli anche la misurazione dell’impatto generato – secondo standard di valutazione esterni – su governance, lavoratori, stakeholder del territorio e ambiente.
  • La necessità di individuare un soggetto all’interno della società responsabile per il perseguimento del Beneficio comune.
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