AGI - La Bce ha ridotto di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale. Il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e quello sui depositi invece sarà fissato a 15 punti base. Mentre il differenziale tra il tasso sul rifinanziamento marginale e operazioni principali rimarrà invariato a 25 punti base. Pertanto, il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,50%. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Le modifiche entreranno in vigore del 18 settembre 2024.
Si tratta del secondo taglio operato dalla Bce dopo quello di giugno scorso, che ha avviato l'inversione di rotta dal ciclo di rialzi iniziato nel 2022 per frenare la corsa dell'inflazione scatenata dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia con la successiva crisi energetica. Ora la prossima settimana si attende l'esito del meeting della Fed, che potrebbe procedere ad un primo ritocco al ribasso.
Nell'annunciare il taglio la presidente Bce Christine Lagarde ha però avvertito che "non siamo vincolati a un percorso prestabilito di riduzione dei tassi". Lagarde ha ribadito che l'approccio della Bce è "data dependent" e deciderà su un eventuale ulteriore taglio "riunione per riunione". Lagarde ha ricordato che i rischi per la crescita economica "rimangono orientati verso il basso e le previsioni di crescita restano deboli". Perché, ha sottolineato, "la guerra ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente costituiscono le principali fonti di rischio geopolitico".
La diagnosi dell'economia europea contenuta nel rapporto presentato a inizio settimana dal suo predecessore Mario Draghi, secondo la presidente della Bce è "dura ma giusta" ed ha invitato i governi ad accogliere le proposte contenute nel documento. "È un rapporto formidabile - ha aggiunto - indica anche riforme strutturali che potrebbero essere estremamente utili per rendere l'Europa più forte".
Tra le domande sui tassi c’è spazio anche per la possibile scalata di Unicredit a Commerzbank. "Sarà molto interessante vedere questo processo dipanarsi", commenta Lagarde, specificando comunque che le valutazioni spettano al ramo di Vigilanza bancaria della Bce e non a quello responsabile della politica monetaria. Comunque, ha aggiunto, le due banche "sanno perfettamente quali siano i loro requisiti regolamentari" per procedere.
Le reazioni degli analisti
Gli analisti si dividono nelle valutazioni sulla decisione della Bce. "Il taglio di oggi darà benefici significativi sul fronte dei tassi bancari. La Bce ha preso una decisione importante dimostrando di avere coraggio perché per la seconda volta consecutiva ha anticipato le mosse della Federal reserve americana, le cui decisioni di politica monetaria continuano a essere incerte", ha analizzato il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni.
"Con una crescita dei salari di gran lunga superiore a quella della produttività e un'inflazione dei servizi in ripresa, il Consiglio direttivo non ha motivo di accelerare il ritmo di riduzione dei tassi o di impegnarsi in ulteriori riduzioni dei tassi in questa fase", ha aggiunto Sylvain Broyer, chief economist Emea di S&P Global Ratings.
"Too little too late. Sono servite 6 riunioni della Bce in 9 mesi per tagliare di mezzo punto i tassi. Due timidi passettini a giugno e a settembre. Occorrerà proseguire con tagli più coraggiosi per alleggerire i costi di accesso al credito per le imprese", ha detto Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative commenta il taglio di 0,25 deliberato dalla Bce.