AGI - Riad Salameh, ex governatore della Banca Centrale del Libano, è stato arrestato ieri a Beirut dopo essere stato interrogato nel palazzo di giustizia, secondo quanto confermato dai media statali libanesi. L'ex numero uno della banca centrale per quattro mandati consecutivi (dal 1993 al 2023) "è oggetto di diverse indagini in Libano e in Europa", tuttavia "l'annuncio (del suo fermo) è arrivato come un fulmine a ciel sereno in Libano", ha evidenziato il quotidiano Le Monde dando massimo rilievo alla notizia.
L'agenzia di stampa nazionale libanese Nna ha riferito che il giudice Jamal al-Hajjar, che ricopre il ruolo di procuratore generale, ha disposto la detenzione del 73enne Salameh dopo un interrogatorio durato oltre tre ore, durante il quale sono stati esaminati "diversi casi di natura finanziaria". Salameh era al centro di indagini per presunti crimini finanziari, tra cui quello di arricchimento illecito attraverso fondi pubblici, accusa mossa non solo dalle autorità libanesi ma anche da quelle di diversi altri Paesi, tra cui la Francia. L'Interpol aveva emesso "red notice" - la richiesta, rivolta alle forze dell'ordine di tutto il mondo, di localizzare e arrestare preventivamente una persona in attesa di estradizione - sebbene il Libano non la preveda per i propri cittadini.
Salameh è apparso per la prima volta davanti alla magistratura libanese dalla fine del suo mandato, conclusosi a luglio 2023 senza che venisse nominato un successore. Tra le accuse mosse contro di lui, spicca quella di aver tratto profitti illeciti per oltre 110 milioni di dollari attraverso crimini finanziari legati alla società libanese Optimum Invest, che offriva servizi di brokeraggio.
Le accuse riguardano presunte operazioni di manipolazione dei bilanci finanziari e il tentativo di nascondere le pesanti perdite economiche del Paese tra il 2015 e il 2018. Nonostante le gravi accuse di appropriazione indebita, riciclaggio di denaro e frode, Salameh ha sempre negato ogni addebito, dichiarando che la sua ricchezza deriva da proprietà ereditate e dai investimenti privati, oltre che dal suo passato da banchiere di Merrill Lynch.
Le forze della sicurezza interna del Libano hanno trasferito Salameh in una prigione sicura, dove rimarrà in custodia fino al proseguimento delle indagini. Il ministro della Giustizia ad interim, Henry Khoury, ha dichiarato di rispettare la decisione della magistratura, mentre il primo ministro ad interim, Najib Mikati, ha assicurato che il governo non interverrà nel caso.