AGI - La Cgil ha superato le 500 mila firme necessarie per i quattro referendum popolari proposti per un lavoro stabile, dignitoso, tutelato e sicuro. Secondo l'ultima rilevazione del centro di raccolta dati, le sottoscrizioni ottenute a partire dal 25 aprile per ciascuno dei quattro quesiti sono 582.244. "Nei territori e nei luoghi di lavoro stiamo riscontrando un grande interesse attorno ai temi proposti dalla nostra organizzazione. Inoltre, c'è un diffuso desiderio di partecipazione. Nonostante il traguardo sia stato già raggiunto, la raccolta delle firme proseguirà e si intensificherà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane: il nostro obiettivo è quello di raccoglierne il maggior numero possibile", spiega il segretario organizzativo della Cgil, Luigi Giove.
La consegna delle firme in Cassazione dovrebbe avvenire presumibilmente il 18 o il 19 luglio. Dopo il deposito dei quesiti, la Cassazione si occuperà di vagliare la validità e il numero delle sottoscrizioni. Se dal 'Palazzaccio' ci sarà il via libera, la parola passera' alla Consulta, alla quale spetta l'esame della legittimità costituzionale dei quesiti. Se sarà superato anche questo vaglio di ammissibilità, partirà l'iter per la convocazione alle urne il prossimo anno.
I quattro quesiti propongono di:
- cancellare le norme sui licenziamenti del jobs act che consentono ai datori di lavoro di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso sia stato assunto dopo il 2015;
- togliere il tetto massimo all'indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende;
- abrogare la liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l'utilizzo a causali specifiche e temporanee;
- cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell'appalto e subappalto, in caso di malattia o infortunio professionale.