AGI - Via libera in Consiglio dei ministri al cosiddetto decreto 'salva casa'. Cresce la tolleranza nei confronti delle difformita' edilizie considerate di lieve entita', che in alcuni casi ostacolano le compravendite immobiliari o ne ritardano i tempi. Si dice soddisfatto il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, promotore dell'iniziativa, che ha insistito per vararla prima delle elezioni europee, dopo un confronto con gli alleati di governo non privo di punti di divergenza. Le opposizioni invece parlano di "condono" mascherato, Avs con Angelo Bonelli denuncia come la norma "desertifica i centri storici" spingendo ulteriormente la trasformazione delle abitazioni in case vacanza.
Niente violazioni, dunque, per le opere realizzare entro il 24 maggio 2024 con mancato rispetto di altezza, distacchi, cubatura, superfici coperte, rispetto a quanto previsto nel titolo abitativo a seconda delle metrature delle abitazioni. La tolleranza e' massimo del 2% per superfici utili superiori a 500 mq, sale al 5% per case di meno di 100 mq. Le tolleranze potranno essere asseverate da un tecnico abilitato. Sono inclusi tra le tolleranze esecutive: minor dimensionamento dell'edificio; mancata realizzazione di elementi architettonici non strutturali; irregolarita' esecutive di muri; ubicazione difforme delle aperture interne; errori progettuali corretti in cantiere. Insomma, piu' margini di manovra su tramezzi, finestre, differenze tra planimetria catastale ed opere effettivamente realizzate. I cambi di destinazione d'uso inoltre diventano piu' facili. All'interno della stessa categoria funzionale il mutamento sara' sempre ammesso. Tra diverse categorie sara' ammesso limitatamente all'uso turistico-ricettivo, produttivo, commerciale, nei centri storici e nelle zone residenziali consolidate o in espansione. Sono ora considerati un intervento di edilizia libera tende da sole, da esterno, addossate agli immobili, purche' non determinino spazi stabilmente chiusi. Arriva anche una 'moratoria' sui dehors realizzati durante l'emergenza Covid per finalita' "sanitarie, assistenziali, educative" e mantenuti in esercizio. Resta ferma la facolta' per il Comune territorialmente competente di richiederne in qualsiasi momento la rimozione, con provvedimento motivato.
Il Mit parla di provvedimento che punta a "liberare gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilita' e talora preclude l'accesso a mutui, sovvenzioni e contributi". Salvini si dichiara "molto soddisfatto" per un "intervento che entrera' nelle case di milioni di italiani in maniera positiva. E' un decreto di buonsenso che regolarizza piccole difformita'", Il vicepremier sottolinea: "Per la pubblica amministrazione avviamo una rivoluzione liberale, passiamo dal silenzio-rigetto al silenzio-assenso. Si liberano i Comuni da valanghe di pratiche, sono stimate in 4 milioni. Ci sono interventi su piccole irregolarita' che riguardano la vita di tutti i giorni: tende, finestre, scalini. Ci sono tolleranze costruttive tra 2 e 5% in base alla superficie. C'e' una semplificazione del cambio di destinazione d'uso. Non e' un condono sugli esterni". La nuova norma sul silenzio-assenso. Se l'amministrazione comunale non rispondera' entro 45 giorni per i permessi di sanatoria ed entro 30 giorni per la segnalazione di inizio attivita' l'istanza sara' da considerarsi accettata. Nel testo approvato in Cdm non c'e' invece la cosiddetta norma 'Salva-Milano' destinata ad alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo - tra cui una serie di grattacieli - su cui si e' acceso l'interesse della Procura. L'idea di Salvini, gia' condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, e' quella di intervenire in fase di conversione del testo in Parlamento. "Siamo di fronte a un provvedimento molto ambiguo che puo' portare a veri e propri abusi. Un decreto apparentemente piccolo piccolo che tuttavia puo' essere un veicolo per operazioni di condono molto dannose", incalza Pierfrancesco Majorino, responsabile Diritto alla casa nella segreteria Pd.