AGI - Il governo lavora alla stesura del Documento di Economia e Finanza, atteso martedì 9 aprile in Consiglio dei ministri, con cui pianificare le strategie economiche e finanziarie da realizzare nei prossimi tre anni. Il dato più atteso è quello sulla crescita del Pil, che potrebbe attestarsi attorno all'1%. Tanti i fattori che pesano sulle previsioni di sviluppo e sui conti pubblici. Quelli esterni, come il contesto economico globale influenzato da numerosi focolai di crisi, l'attesa per l'avvio della stagione di ribassi dei tassi di interesse. Quelli interni, come la gestione contabile della stagione dei bonus edilizi pensati per rilanciare la pandemia durante la pandemia di Covid.
A giugno Eurostat dovrebbe spiegare come conteggiare i crediti 2024 e quelli incagliati. Bankitalia ha rivisto al ribasso le stime dell'inflazione che "diminuirebbe nettamente nel 2024", all'1,3%, mentre a dicembre scorso prevedeva 1,9%. Ma ha anche avvertito che nel prossimo triennio l'occupazione, dopo il forte aumento del 2023, dovrebbe continuare a crescere "ma a ritmi inferiori". Palazzo Koch stima il Pil dell'Italia in crescita dello 0,6% nel 2024, dell'1% nel 2025 e dell'1,2% nel 2026.
"La crescita del Pil è pressoché invariata: gli effetti positivi di ipotesi più favorevoli su prezzi delle materie prime e tassi di interesse sarebbero in larga parte compensati dal più accentuato rallentamento dell'attività nel comparto edilizio conseguente alla progressiva rimodulazione degli incentivi alla riqualificazione energetica degli immobili", si legge nelle proiezioni macroeconomiche per il prossimo triennio.
Una riunione di lavoro preparatoria si è tenuta a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in vista del varo del Def. Nei giorni scorsi il titolare del Mef ha parlato di una crescita attesa attorno ad un "modesto 1%", poco sotto l'1,2% indicato nella Nadef in autunno, sottolineando pero' che si tratterebbe di un risultato migliore di quello che segna la Germania, alle prese con la stagnazione. Il Def della prossima settimana potrebbe essere l'ultimo del suo genere. Come ricordato da Giorgetti in settimana le sezioni sul programma di stabilità e quello nazionale di riforma saranno rispettivamente assorbite dal piano fiscale-strutturale di medio termine e dal Rapporto di monitoraggio. Mentre sulla seconda sezione e gli allegati al Def è in corso una riflessione su come declinare i documenti.