Negli Usa +0,3% l'inflazione Pce a febbraio, +2,5% sui 12 mesi

CHINE NOUVELLE/SIPA / AGF - Il presidente della Fed Jerome Powell
AGI - L'inflazione Pce, compresa la sua componente 'core', negli Stati Uniti a febbraio alimenta le speranze degli operatori sul fatto che la Fed possa procedere senza indugi sul fronte dei tassi. Anche nell'Eurozona si rafforza l'ipotesi che la Bce possa procedere in direzione di un taglio dei tassi: l'inflazione francese e' scesa piu' velocemente del previsto (al 2,3% a marzo, rispetto al 3,2% di febbraio) raggiungendo il livello piu' basso dal luglio 2021, mentre la crescita dei prezzi e' stata inferiore alle aspettative anche in Italia. La prossima settimana si conoscera' l'andamento dell'inflazione nell'Eurozona al 2,5%, in leggero rallentamento. Tornando agli Usa, l'inflazione Pce - considerata dalla Fed il barometro piu' importante dei prezzi - e' aumentata in linea con le aspettative a febbraio. In particolare, l'indice dei prezzi delle spese per i consumi personali, esclusi cibo ed energia, e' aumentato del 2,8% su base 12 mesi e dello 0,3% rispetto a un mese fa. Includendo i costi volatili di cibo ed energia, la lettura del Pce principale e' stata dello 0,3% per il mese e del 2,5% su 12 mesi, rispetto alle stime dello 0,4% e del 2,5%. I prezzi dei servizi sono aumentati del 3,8% mentre quelli dei beni sono diminuiti dello 0,2%. I prezzi dei generi alimentari sono aumentati dell'1,3% mentre quelli dell'energia sono diminuiti del 2,3%. Negli Usa anche i redditi personali su base mensile sono risultati in calo, +0,3% rispetto al precedente +1% (la previsione era +0,4%). Le spese per i consumi sono invece aumentate dello 0,8%, contro il +0,5% previsto. Confermati i dati di gennaio a +1% per i redditi e +0,2% per le spese. A breve, alle 16,30 italiane, interverra' il presidente della Fed Jerome Powell.
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