AGI - "Siamo disponibili a rimanere come partner strategico di minoranza che fornisca esperienza tecnica e industriale mentre il Governo decide una soluzione permanente". Lo scrive Aditya Mittal, ceo della multinazionale dell'acciaio, partner di maggioranza di Acciaierie d'Italia, in una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni e al sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano. Mittal tenta così di rientrare in partita dopo le mosse del Governo sul decreto legge che accelera il ricorso all'amministrazione straordinaria su richiesta di Invitalia, partner di minoranza di Acciaierie.
"La parte pubblica - scrive Mittal - sembra aver optato per un approccio unilaterale, basato su un'ulteriore modifica ad hoc del regime di amministrazione straordinaria rispetto ad una soluzione negoziata".
È una "iniziativa estrema che non sosteniamo in quanto destinata a produrre ripercussioni assai gravi - afferma il ceo - Comprendiamo che il Governo preferisce porre fine alla partnership con noi e selezionare un partner diverso con cui programmare il futuro di ADI nonostante noi abbiamo aiutato ADI" prosegue il ceo con riferimento ai 2 miliardi di investimento, al piano ambientale, alle difficoltà del Covid e ai costi energetici.
"Nonostante la differenza nelle nostre posizioni, ArcelorMittal è desiderosa di trovare una soluzione amichevole per proteggere l'attività di AdI e preservare gli investimenti che abbiamo effettuato nello stabilimento ex-llva dal 2018" rileva Mittal. E aggiunge: "Desidero confermare la nostra posizione. Accettiamo di essere diluiti al rango di azionisti di minoranza (e perdere il controllo congiunto e qualunque potere di veto o casting vote) attraverso la conversione dei finanziamenti soci e un'iniezione di capitale da parte di Invitalia".
Inoltre, prosegue la lettera, "al fine di eliminare ex ante qualunque preoccupazione in materia di aiuti di Stato, AM è altresì disponibile a contribuire in ADIH esattamente un terzo del contributo pubblico finalizzato all'acquisto dei rami".
"Confermo che siamo disponibili - scrive ancora Mittal - a vendere la nostra partecipazione azionaria a un investitore che il Governo dovesse indicare a un prezzo almeno pari a tale nostro ultimo intervento". Ma viene anche confermata la disponibilità a cedere l'intera partecipazione "a Invitalia per un prezzo che riflette solo una frazione del nostro investimento per cassa".
Invitalia ha declinato, ma "l'offerta rimane sul tavolo nel caso in cui il Governo desiderasse riconsiderarla".
Mittal annuncia che saranno forniti a Mantovano i dettagli sulla posizione della multinazionale e conclude in riferimento all'amministrazione straordinaria: "Confidiamo che questa lettera convinca il suo Governo che azioni unilaterali ed estreme sono sia indesiderabili sia superflue alla luce della proposta concreta e specifica che abbiamo presentato e restiamo in attesa di essere contattati".
Mittal si dichiara infine "personalmente disponibile" a incontrare Meloni "per finalizzare le nostre interlocuzioni". (