AGI - I mercati restano incerti mentre proseguono le tensioni geopolitiche sul Mar Rosso e a Taiwan e mentre negli Usa oggi gli operatori resteranno fermi, per la festività del Martin Luther King day. In Asia le Borse sono miste, in attesa che mercoledì escano i dati del Pil cinese nel quarto trimestre e dopo che la Pboc, la banca centrale cinese, ha un po' deluso gli investitori, annunciando che manterrà invariato al 2,5% il tasso sui prestiti a medio termine, che avrebbero aumentato la liquidità del sistema finanziario.
La previsione è che mercoledì la ripresa economica cinese resterà fragile, anche se il Pil centrerà il target del governo di una crescita del 5% nel 2023. Intanto in Asia il prezzo del petrolio resta poco mosso sotto quota 80 dollari al barile, dopo che verso la fine della settimana scorsa era risalito, sulla scia del timore che gli attacchi di Stati Uniti e Gran Bretagna contro il gruppo Houthi, sostenuto dall'Iran avrebbe accresciuto le preoccupazioni di un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas.
Washington e Londra hanno subito detto che, colpendo gli Houthi, non intendono prendere di mira Teheran, anche se la preoccupazione resta comunque forte, dopo che le forze navali occidentali non si sono limitate a colpire i missili diretti verso le navi commerciali che attraversano Suez, ma hanno iniziato ad attaccare le basi degli Houthi nello Yemen.
L'impatto delle elezioni in Taiwan
In Asia la Borsa di Taiwan è in leggero ribasso dopo che il candidato indipendentista del Partito Democratico Progressista (DPP) William Lai, ha vinto le presidenziali col 40% dei voti, mentre Pechino ha ribadito le sue richieste di riunificazione durante il fine settimana e la Casa Bianca, che pure non riconosce ufficialmente l'indipendenza dell'isola, ha inviato due alti funzionari a Taipei, dove le tensioni sono destinate a rafforzarsi, in vista dell'insediamento ufficiale di Lai a maggio, anche se Cina sembra aver apprezzato il fatto che la vittoria elettorale del DPP sia stata inferiore alle attese e non consentirà agli indipendentisti di avere una maggioranza in Parlamento.
Intanto oggi in Asia, la Borsa di Tokyo continua a crescere di oltre l'1%, al top da 34 anni, poichè la prospettiva di una Banca del Giappone ultra-accomodante piace agli investitori. Questa settimana usciranno i dati sull'inflazione nipponica, che dovrebbero mostrare un calo sostenuto dei prezzi, rafforzando così l'aspettativa di un tono accomodante della Boj alla sua riunione di questo mese. Intanto Seul arretra leggermente, mentre Shanghai avanza e Hong Kong è sopra la parità, benchè l'inaspettata decisione della Pboc sui prestiti a medio termine non preannunci alcuna modifica della banca centrale a fine mese sul tasso primario sui prestiti.
A confortare un po' le Borse cinesi è la notizia che la stessa Pboc oggi abbia iniettato un po' di liquidità al sistema finanziario. Nel frattempo a Wall Street, che oggi non aprirà per festività, i future sono misti e poco mossi, dopo un'ottava interlocutoria ma sostanzialmente positiva per i mercati e in particolare per Wall Street, che ha recuperato, dopo il calo dei primi 5 giorni dell'anno.
Il peso delle tensioni nel Mar Rosso
"Questa settimana - commenta Vincenzo Bova, senior strategist di Mps - i mercati mostreranno una certa volatilità e prevedo delle prese di beneficio, anche perchè la scorsa ottava è andata bene, specie per i mercati americani. Tuttavia non escludo che Wall Street tocchi ancora nuovi massimi, anche se non penso che abbia la forza per salire più di tanto".
Inoltre Bova mette in guardia dai rischi delle tensioni geopolitiche. "Questa settimana - aggiunge Bova - il mercato se dovesse ritracciare non sarà per la Federal Reserve, come è avvenuto finora, ma per le accresciute tensioni geopolitiche sul Mar Rosso o a Taiwan".
Intanto oggi i future sull'EuroStoxx 50 sono in leggero rialzo, in attesa del Forum di Davos, che apre oggi e che chiuderà I battenti venerdì 19 gennaio. Al meeting è prevista la partecipazione di diversi banchieri Bce, tra cui mercoledì la Presidente Christine Lagarde. Gli operatori cercheranno di percepire dei segnali di apertura verso un possibile taglio dei tassi, che tuttavia difficilmente, secondo gli esporti, giungerà prima di giugno,
Oggi in Eurozona esce il dato sul Pil tedesco per l'intero 2023, che dovrebbe certificare una recessione tecnica nel quarto trimestre. Infine, negli Usa mercoledì sono in agenda le vendite al dettaglio di dicembre che dovrebbero confermare il buon andamento dei consumi del mese precedente. Continua, inoltre, la stagione delle trimestrali con i colossi bancari Usa, Goldman Sachs e Morgan Stanley che pubblicheranno i propri conti martedì.