AGI - La prossima sarà una settimana decisiva per il futuro dello stabilimento Acciaierie d'Italia, l'ex Ilva. Lunedì si terrà il faccia a faccia tra il Governo e i vertici di Mittal al quale dovrebbe partecipare Aditya Mittal, figlio di Lakshmi e ceo di ArcelorMittal. Il vertice è stato preceduto nei giorni scorsi da un incontro tra l'amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, e Ondra Otradovec, rappresentante di primo piano della multinazionale Arcelor Mittal.
Subito dopo l'incontro a palazzo Chigi, il Governo vedrà i sindacati. Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, spiega all'AGI che i prossimi giorni saranno importanti perché si tratta di una questione che "non possono trascinare oltre. Siamo fuori tempo massimo. Restiamo in attesa di conoscere gli eventuali sviluppi dell'incontro. Dopo di che - dice - valuteremo con i lavoratori e se non ci saranno risposte, siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative possibili".
Invitalia, partner pubblico, ritiene che se si vuole salvare e rilanciare l'ex Ilva, bisogna mettere in campo risorse adeguate, 1,320 miliardi, da dividere in quota parte secondo i rapporti societari: 62 per cento di Mittal e 38 di Invitalia. Mittal, invece, si ferma per ora a 320 milioni, si impegna a sottoscrivere la sua parte, e guarda soprattutto alla scadenza di maggio prossimo, quando bisognerà acquistare gli impianti siderurgici, ora gestiti in fitto.
"Per noi - sostiene Scarpa - l'unica strada percorribile è un aumento serio di capitale socio-pubblico, un cambio di governance e un nuovo management. Così non si può andare avanti". Il fatto è che, aggiunge il sindacalista, qualsiasi ulteriore ritardo "va a discapito della questione ambientale, dei lavoratori e anche dell'industria italiana. Sono a rischio la salute nonché la sicurezza dell'ambiente e dell'industria siderurgica del Paese".
Il 29 dicembre scorso, i sindacati sono stati ricevuti a palazzo Chigi. Il Governo, spiegava un comunicato, "ha assicurato ai rappresentanti dei lavoratori il massimo impegno per garantire la continuità produttiva, vagliando le ipotesi in campo atte a evitare il ricorso all'amministrazione straordinaria". Proprio per questo lunedì, all'azionista di maggioranza "saranno chieste precise garanzie su investimenti, livelli di produzione, sicurezza dei lavoratori, salvaguardia degli impianti e tutela ambientale. Il Governo continuerà a mantenere costantemente informati i sindacati, che saranno convocati nuovamente dopo l'incontro con l'azionista". Dopo l'incontro "aspettiamo le lettere di convocazione" da parte dell'esecutivo, conclude Scarpa.