AGI - Scelta per guidare la Banca europea per gli investimenti (BEI), il ministro dell'Economia spagnolo Nadia Calvino rappresenta una perfetta sintesi tra un tecnocrate fine conoscitore dei meccanismi della Commissione Ue e un politico pragmatico a suo agio nelle lotte di potere.
Dalla sua creazione nel 1958, la Bei ha avuto sette presidenti, ma "tutti uomini e nessuno spagnolo", lamentava lei stessa quando ha annunciato la sua candidatura, affermando di voler diventare la prima donna a capo di questa istituzione considerata il braccio finanziario dell'UE. E ci è riuscita: nominata dai ministri europei dell'Economia e delle Finanze ha avuto la meglio sulla danese Margrethe Vestager e l'italiano Daniele Franco, e succederà così al tedesco Werner Hoyer, il cui secondo mandato di sei anni scade alla fine dell'anno.
Un traguardo che la consolida sulla scena internazionale da quando, cinque anni fa, entrò in politica imponendosi subito come peso massimo nel governo spagnolo di sinistra, dove rappresenta l'ala liberale, garante dell'ortodossia di bilancio di fronte alla sinistra radicale.
Figlia dell'avvocato Josè Marìa Calvino Iglesias, nominato responsabile della televisione pubblica da un governo socialista all'inizio degli anni Ottanta, Nadia Calvino è nata nel 1968 a La Coruna, città portuale della Galizia (Spagna nord-occidentale), ma è cresciuta a Madrid, dove ha studiato economia e poi legge. Dopo la laurea, ha ricoperto posizioni di rilievo nel Ministero dell'Economia sia sotto il primo ministro conservatore Josè Marìa Aznar che sotto quello socialista Josè Luis Rodrìguez Zapatero.
Conoscendo bene l'inglese, il francese e il tedesco (da giovane ha lavorato come interprete per pagarsi gli studi) nel 2006 si è trasferita a Bruxelles, dove è stata direttore generale per il bilancio presso la Commissione europea.
La sua carriera politica è decollata nel 2018 quando Pedro Sànchez, appena nominato Primo Ministro, le offrì il Ministero dell'Economia, con lo status di Vicepresidente del Governo. Il suo compito non è stato facile ma è riuscita a portare l'economia spagnola fuori da una crisi che sembrava senza ritorno: nel 2022 il Pil ha registrato una crescita del 5,5% mentre l'inflazione è tra le più basse dell'eurozona (3,2% annuo a novembre).
Non riuscì però nel 2020 a prendere il timone dell'Eurogruppo anche se nel dicembre 2021 venne scelta per presiedere il Comitato monetario e finanziario del Fmi. Considerata un osso duro nelle trattative, ha un debole: il cinema degli anni '50, nonché le spille animalier che ama sfoggiare sui suoi rigorosi completi. E ama trascorrere il tempo libero con la sua famiglia numerosa, visto che ha ben quattro figli.