AGI - C'è un'aria guardinga sui mercati. La Cina torna in deflazione a ottobre e diversi membri della Federal Reserve hanno alzato la guardia sui tassi, avvertendo che potrebbero tornare a salire, perché l'inflazione non è ancora stata del tutto domata. In Asia le Borse sono miste e i future a Wall Street sono deboli dopo una chiusura contrastata, mentre il prezzo del petrolio è ai minimi da tre mesi, col Wti e il Brent entrambi sotto gli 80 dollari, per i timori sulla ripresa cinese e, in prospettiva, anche su quella Usa.
Ieri era atteso il presidente della Fed Jerome Powell, che non ha rilasciato commenti sulla politica monetaria in apertura della conferenza statistica della banca centrale americana, ma oggi Powell parlerà a un'altra conferenza ed è attesa anche la presidente della Bce, Christine Lagarde. Gli interventi dei numeri uno delle due principali banche centrali arrivano dopo che alla fine della scorsa settimana la pubblicazione di un rapporto sul mercato del lavoro a stelle e strisce, più debole del previsto, aveva alimentato le speranze che la Fed potesse iniziare a tagliare i tassi l'anno prossimo.
Powell e Lagarde potrebbero cercare di stemperare questo ottimismo, rimarcando la necessità di mantenere i tassi alti a lungo, visti gli elevati livelli di inflazione, che poi è quello che questa settimana hanno ripetuto diversi membri della Federal Reserve. In pratica da tre giorni a questa parte stiamo assistendo al tentativo dei banchieri centrali di attenuare l'ottimismo dei mercati, non escludendo altri rialzi dei tassi, mentre i trader guardano ai possibili tagli l'anno prossimo, con quasi il 49%, secondo FedWatch, che sta scontando la possibilità di una sforbiciata dei tassi Fed già a maggio, contro il 41% della settimana scorsa.
Tuttavia Liz Ann Sonders, capo stratega degli investimenti di Charles Schwab, è scettica sulla possibilità di un taglio dei tassi accelerato. In questa fase, dice, "è difficile immaginare che la Fed passi a effettivi tagli dei tassi nella prima meta' del prossimo anno".
Sul fronte valutario il biglietto verde è stabile e la maggior parte delle monete asiatiche restano alla finestra, dopo i deludenti dati sull'inflazione cinese. Lo yuan è piatto ma le prospettive del renmnbi restano cupe per la debolezza dell'economia, anche se il governo di Pechino ha ancora parecchio spazio per adottare misure di stimolo. Lo yen è poco mosso ma continua a flirtare con quota 151.
Deboli il won sudcoreano e la rupia indiana, mentre l'euro è tornato sopra 1,07 dollari, dopo che ieri il vicepresidente della Bce Luis de Guindos ha sottolineato che l'economia della zona euro vedrà probabilmente una leggera contrazione o, nella migliore delle ipotesi, una stagnazione nel quarto trimestre, ribadendo l'impegno dell'istituto, che il mese scorso ha interrotto una serie di dieci rialzi dei tassi, verso un approccio dipendente dai dati.
I trader in ogni modo propendono per un primo taglio dei tassi entro la fine del 2024, anche se difficilmente Lagarde oggi li accontenterà. A Wall Street i future sono deboli e viaggiano sotto la parità dopo che ieri i tre indici di New York hanno chiuso misti, mentre i rendimenti dei Treasury sono rientrati dai loro massimi, con il 10 anni al 4,5% e il 2 anni poco mosso al 4,9%, dopo un'asta da 40 miliardi di dollari sui Treasury decennali che gli analisti hanno descritto come mediocre.
Martedì i listini Usa avevano registrato la più lunga striscia di guadagni in due anni, ma ieri il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,12%, dopo sette rialzi consecutivi, mentre il Nasdaq e l'S&P 500 hanno registrato il settimo e l'ottavo giorno consecutivo di guadagni, avanzando rispettivamente dello 0,08% e dello 0,13%. Bene Disney, che nell'after hour guadagna oltre il 3%, dopo una promettente trimestrale.
Poco sopra la parità i future sull'EuroStoxx, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso positive, con l'eccezione di Londra che ha limato lo 0,09%. Oggi, oltre a Powell e Lagarde, sono attesi anche gli interventi del presidente Fed di Atlanta Raphael Bostic, di quello di Richmond Tom Barkin, del governatore della Banca di Francia, Villeroy de Galhau e i dati Usa sui sussidi settimanali di disoccupazione. Intanto in Medio Oriente, mentre la guerra tra Israele e Hamas entra nel suo secondo mese e nelle strade di Gaza infuriano gli scontri armati, Washington ha iniziato a discutere con i leader israeliani e arabi un futuro per la Striscia senza il dominio di Hamas.